In un momento in cui è fondamentale la riduzione delle tasse per far ripartire definitivamente l'economia che ancora ristagna, ecco il viceministro all'Economia Zanetti annunciare le prossime mosse dell'esecutivo. La priorità individuata dal governo per favorire la ripresa è il taglio dell'Irpef ma, mentre si vociferava che ciò potesse accadere già nel 2017, avendo dato parere favorevole anche in molti della maggioranza, ora il rappresentante dell'esecutivoafferma che ciò sarà possibile a partire dal 2018. Qualunque sia la data della sua attuazione, vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Tre aliquote e nuovi scaglioni di reddito

La parola chiave è "semplificare" e, seguendo questa filosofia il Governo, ha pensato di agire in questo modo:

  • portare a 3 le aliquote, oggi sono 5.
  • La variazione più significativa riguarderebbe la fascia di reddito compresa tra i 15 mila ai 75 mila euro, portata dalla riforma ad un'unica aliquota pari al 27%. Oggi invece si parte da una tassazione pari al 27% per finire al 41%.
  • Ci sarebbero dunque 3 fasce: la prima fino ai 15 mila euro ed una tassazione del 23%, la seconda da 15 mila a 75 mila euro del 27%, la terza sopra i 75 mila euro pari al 43%.

Tutto ciò, nelle intenzioni del Governo, porterebbe vantaggi significativi per quella classe di reddito, il ceto medio, che oggi è la più penalizzata ed è quella che invece dovrebbe sostenere l'economia con i propri investimenti.

A tal proposito l'esecutivo, nell'attesa della Riforma sul fisco, cerca di sostenere la ripresa lasciando in vigore i bonus per la ristrutturazione della casa anche se con alcune modifiche.

Una precedente proposta del Governo Renzi

Prima di questa anticipazione da parte di Enrico Zanetti, erano circolate altre proposte che andavano più o meno nella stessa direzione anche se con alcune varianti.

Allora, infatti, si era avanzata l'idea di portare a 4 aliquote:

  • la prima avrebbe riguardato i redditi fino a 8 mila euro con l'Irpef a 0%
  • la seconda fino a 15 mila euro ed una tassazione al 27,5%
  • la terza fino a 28 mila euro e 31,5%
  • la quarta sopra i 28 mila euro 42/43%

Naturalmente queste sono ancora idee sulla carta, che prima che si realizzino subiranno ancora dei cambiamenti. Si spera sollo che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile, per favorire il rilancio dell'economia italiana.