Nell'ottica delle misure anti evasione lo Stato Italiano sta cercando di recuperare un po' degli introiti che si perdono a causa dell'evasione. L'evasione che secondo le stime dell'agenzia delle Entrate ammontano a decine di miliardi di euro. Il Governo sta studiando uno strumento per mettere una "pezza" al bilancio statale recuperando denaro dalle transazioni tra privati.

Fatturazione elettronica tra privati

Il Governo sta studiando un "pacchetto digitale" nel quale si prevederà l'obbligo anche per i privati di emettere fattura. Le transazioni interessate saranno quelle avvenute tramite internet, secondo il Governo sono misure atte a rendere più semplificato il rapporto con il Fisco.

Ma i dubbi rimangono tanti, le transazioni tra privati sono comunemente acquisti e vendite di seconda mano. Ovvero oggetti per cui l'iva è già stata versata e quindi non tassabili ulteriormente. Dal momento che il Governo sta cercando di recuperare l'evasione, specialmente quella dell'iva, la misura ideata dall'esecutivo lascia perlomeno perplessi. Allo studio c'è anche l'introduzione del documento unico di vendita per semplificare la comunicazione digitale dei corrispettivi. Questa misura non può essere innescata autonomamente, l'Unione Europea deve dare il suo assenso. In quanto le transazioni su internet non avvengono solamente tra italiani ma spesso anche con stranieri.

Documento di vendita de-materializzato

L'obbligo di fatturazione elettronica, ad esempio, è già in vigore dal 2014 per i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Asse portante quindi della nuova legge di Bilancio potrebbe essere l'estensione dell'obbligo anche tra privati, ma come detto prima l'Italia ha bisogno dell'ok dell'Unione Europea.

Quindi il tassello importante di questa operazione è la creazione di un documento di vendita de-materializzato, che viaggerebbe digitalmente attraverso la rete e raggiungerebbe un server centrale apposito. I dati delle transazioni non andranno perse, nel "cassetto fiscale" di ogni utente sul sito delle Agenzie delle Entrate ce ne sarà sempre una copia.

Il tutto, comunque, ad ora è solo un ipotesi. Il viceministro Luigi Casero ci sta lavorando, creando un tavolo ad hoc, insieme alla ragioneria dello Stato e al Ministero delle Finanze, coinvolgendo anche la Guardia di Finanza, l'agenzia delle Entrate e quella delle dogane.