Il varo della nuova legge di Bilancio è imminente e il Governo deve trovare 5 miliardi per far quadrare i conti. Ecco, quindi, che rispunta fuori la possibilità di una sanatoria sulla limitazione all'uso del contante. Ma con un vincolo, il denaro fatto riemergere dovrebbe essere utilizzato, obbligatoriamente, per acquistare titoli del debito pubblico italiano. Inoltre, gli esperti economici dell'esecutivo starebbero studiando un'imposta forfettaria per tutti coloro che aderiranno all'acquisto di titoli di Stato.

E, a quanto trapela dalle stanze del Ministero dell'Economia, si tratterebbe di qualcosa di più che un'ipotesi.

Il vincolo di acquisto dei titoli di Stato sarebbe stato pensato per far "digerire" la misura a quella parte della maggioranza che, esattamente un anno fa, si era opposta asserendo che si trattasse dell'ennesima norma ad personam in favore del fotografo dei vip, Fabrizio Corona. Facendo, in questo modo, ripiegare l'Esecutivo sulla voluntary - bis, che, comunque, non presenta gli stessi benefici per i contribuenti.

Le dichiarazioni del sottosegretario Boschi

A far ripartire il toto scommesse sulla possibilità di sanatoria sul contante sono state, in primo luogo, le dichiarazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio , Maria Elena Boschi, che intervenendo al convegno "A Cesare quel che è di Cesare", organizzato a Milano dall'Università europea di Roma, ha affermato che è arrivato il momento di porsi il problema di come incentivare l'utilizzo della moneta elettronica.

E ha ipotizzato l'introduzione di normative fiscali ad hoc per agevolare l'utilizzo della moneta elettronica.

La Boschi ha anche aggiunto che è necessario, a questo fine, "aggredire il contante" presente nelle case degli italiani e, nello stesso tempo, far si che quel contante venga utilizzato impedendo, però, operazioni di riciclaggio dello stesso.

Anche perché, come ha fatto notare il Procuratore Capo di Milano, Francesco Greco, tra cassette di sicurezza e altre forme irrituali di conservazione del denaro, ci dovrebbero essere circa 200 miliardi di euro in circolazione.

Ecco, quindi la proposta di un'imposta forfettaria col vincolo di acquisto dei titoli di Stato. I rendimenti di questi titoli sarebbero, poi, utilizzati per finalità sociali, come il sostegno all'occupazione o alle categorie più deboli.

Gli eventuali ostacoli da superare

Per vedere la luce, una misura di questo tipo deve, comunque, superare alcune resistenze. Innanzitutto, l'Europa potrebbe vedere nell'imposta forfettaria una riedizione del vecchio scudo fiscale. Inoltre, dato che la misura allo studio segue lo schema della voluntary disclosure non è assolutamente garantito l'anonimato, anzi sarebbe necessario fa riemergere tutto il patrimonio fino ad ora nascosto all'Erario.

Infine, non si capisce come si potrebbe determinare oggettivamente il momento dell'evasione, in quanto, ad esempio, nel caso delle cassette di sicurezza, non esiste una forma di tracciabilità che indichi quando le somme vi sono state introdotte. Di conseguenza, potrebbero essere prescritti i termini di accertamento.