Se da una parte la Legge di Bilancio 2018 e il collegato Decreto Fiscale contengono al loro interno un forte ridimensionamento dei tempi concessi al Fisco per poter effettuare i controlli delle dichiarazioni dei redditi di quei soggetti, per lo più professionisti e lavoratori autonomi, che consentiranno una tracciabilità totale dei loro pagamenti superiori ai 500 euro, dall'altra sembra esserci tutta l'intenzione di ampliare i tempi di prescrizione sia delle cartelle esattoriali ex Equitalia, sia di altre tipologie di tributi come, ad esempio, il bollo auto.

Vediamo di capire meglio quali siano le intenzioni del Legislatore e in che termini si intende agire. Ricordiamo, per completezza di informazione, che fino ad oggi le cartelle esattoriali si prescrivono in 5 anni e il bollo auto, per rimanere nel nostro esempio, in 3 anni. Per entrambi si vorrebbe estendere la prescrizione a 10 anni.

Il caso delle cartelle esattoriali

Secondo quanto prevede un recente emendamento alla legge di Bilancio 2018, infatti, le cartelle esattoriali, indipendentemente dal tipo di tributo a cui si riferiscano, sia esso una multa stradale oppure l'imposta sui rifiuti, dovrebbero passare dall'attuale prescrizione quinquennale, ad una, più comoda per l'Agenzia delle entrate, prescrizione decennale.

Tale disposizione, se dovesse entrare in vigore, contrasterebbe apertamente con il diverso orientamento, più favorevole ai contribuenti, espresso dalla Corte di Cassazione, addirittura a Sezioni Unite, nel 2016. In pratica, la cartella esattoriale viene equiparata ad una sentenza passata in giudicato.

L'emendamento in questione contiene una vera e propria norma interpretativa del legislatore e, di conseguenza, ha efficacia retroattiva.

Ma, per far valere la prescrizione decennale è necessario che la cartella non sia stata contestata dal contribuente nei canonici 60 giorni.

Il caso del bollo auto

Anche per il bollo auto si allungano, addirittura triplicando, gli ordinari termini prescrizionali. Infatti, è previsto di passare dai 3 anni attuali, ai 10 proposti.

Questo, ovviamente, è un vantaggio per l'Agente della Riscossione che avrà più tempo per attuare le sue azioni, come il fermo amministrativo del veicolo o, addirittura, l'esecuzione forzata.

Per fare un esempio, se si attendeva il 31 dicembre 2018 per liberarsi di un bollo non pagato tre anni prima, nel 2015 appunto, ora con la nuova modifica, di valore retroattivo, bisognerà attendere il 2025, sperando che l'Agente della Riscossione si sia dimenticato di noi.