Le clausole di salvaguardia che dovrebbero portare all'aumento dell'Iva per il momento sono state disinnescate dall'intervento dei vari Governi succedutisi fino ad oggi. Anche il Governo Gentiloni ha fatto la sua parte a questo proposito. Ma il pericolo non può dirsi assolutamente scongiurato. Infatti, se non si riuscirà, con l'attuale manovra, a incassare tutto quanto il necessario o a ridurre proporzionalmente la spesa pubblica, il problema si riproporrà in tutta la sua gravità, soprattutto per le tasche dei consumatori. Infatti, le clausole di salvaguardia scatteranno automaticamente, se si dovesse verificare questo scenario, già dal 1 gennaio 2019.

Vediamo di capire, quindi, cosa dobbiamo aspettarci e come prepararci al probabile aumento dell'Iva.

I costi per i consumatori dell'aumento Iva

L'aumento dell'Iva peserà completamente sulle tasche dei consumatori finali. Infatti, questi, come i titolari di partita Iva in regime di minimi, non potranno scaricare l'imposta sul valore aggiunto. Inoltre, da una recente indagine risulta che i prodotti che saranno maggiormente colpiti dall'aumento dell'aliquota ordinaria dal 22 al 25% saranno sopratutto i settori dell'abbigliamento, quello dei mobili e quello degli elettrodomestici. Ma, purtroppo, quella ordinaria non sarà l'unica aliquota ad aumentare. Anche beni con aliquota agevolata, attualmente al 4%, vedranno crescere quest'ultima alcuni al 10% altri addirittura al 13%.

I beni ad aliquota agevolata che subiranno l'aumento

Attualmente diversi beni godono dell'aliquota agevolata al 4%, tra i quali diversi generi alimentari come diversi tipi di frutta e prodotti lattiero - caseari, ma anche delle specialità farmaceutiche e medicinali. Per essere più specifici si tratta ad esempio del burro o del frumento e la farina.

Quindi è probabile che, se non verranno ulteriormente sterilizzate, le clausole di salvaguardia produrranno un aumento dei prezzi del pane e della pasta. Ma anche altri beni di prima necessità, come il latte, lo zucchero, l'acqua. Questi, oggi scontano l'Iva al 10%, ma potrebbero passare presto al 13. In effetti, questo potenziale e molto probabile aumento inciderà su ogni aspetto della nostra vita quotidiana, riducendo sensibilmente il potere d'acquisto dei nostri stipendi.

Ma l'aumento dell'Iva inciderà anche sui pagamenti delle prestazioni professionali e sulle bollette, in primo luogo quella del gas metano. C'è, quindi, da sperare che entro il 2019 vengano trovate le risorse necessarie a impedire che le clausole di salvaguardia si attivino.