Un periodo non di certo roseo per i consumatori italiani, indignati dal pagamento dei sacchetti della frutta e della verdura, ma anche per chi vive fuori dal Bel paese. In Inghilterra infatti l'idea e la proposta è quella di tassare di circa 20/25 centesimi il bicchiere nel quale si versa e poi si beve il caffè, una tassa che chiaramente non sarà ben vista dagli inglesi. Come comunicato da Tgcom, il consumo di caffè e conseguentemente di tazze di plastica in tutto il Regno Unito è pari a circa 500 mila contenitori al giorno che vanno sì a riempire le discariche apposite ma forse nella maggioranza dei casi vanno a finire per strada, in giro ad inquinare l'ambiente.

Ennesima stangata: il caffè potrebbe essere tassato

Anche le buste biodegradabili in Italia a pagamento sono state inserite e sottoposte a tassa per risolvere il problema dell'inquinamento e della salvaguardia dell'ambiente che, nonostante le migliaia di proteste, in qualche modo ne beneficerà, per forza di cose. Lo stesso effetto dovrebbe manifestarsi nel Regno Unito, pronto a tassare già le buste di plastica, diminuendo il consumo di quasi il 90%, e adesso la nuova tariffa fatta di proposito per il caffè. Tornando ai consumi, si parla di quantità spropositate di bicchieri di caffè, ben 2,5 miliardi. Parte di questi viene già riciclato ma i processi del riutilizzo del materiale usato sono lenti e spesso riguardano una percentuale minima ed irrisoria sul totale del consumo, circa lo 0,25%.

Da lì l'idea di introdurre una tassa di 25 centesimi a bicchiere, cosi da scoraggiare il consumo e nello stesso tempo raccogliere fondi da destinare al riciclo dello stesso ma anche di altri prodotti difficili da smaltire o da utilizzare nuovamente dopo il primo consumo: quanto detto fa parte di un'iniziativa chiaramente con finalità salva-ambiente che potrebbe però causare una diminuzione del consumo del caffè, considerando come il costo debba essere suddiviso fra commercianti e consumatori del Regno Unito.

Cosa prevede la proposta

Riciclare i bicchieri del caffè deve essere un'operazione svolta sulla totalità dei pezzi giornalieri, dai 500 ai 700 mila, e la proposta della tassa prevede che tale traguardo debba essere raggiunto in un periodo massimo fissato al 2023. Se entro tale data non diminuirà il consumo della plastica e se non aumentare sino alla totalità il riciclo della stessa, la 'minaccia' è quella che il governo possa imporre una sorta di divieto nell'uso, dunque una misura assolutamente drastica per l'occasione: nelle sedi opportune si dovrà discutere circa l'importo della tassa, per trovare un accordo più o meno consono ad ogni tipo di cittadino, da chi commercia la bevanda a chi la consumata giorno dopo giorno senza voler comunque causare inquinamento.