L'introduzione del cosiddetto Risparmiometro, il nuovo algoritmo con cui L'Agenzia delle Entrate monitora i rapporti finanziari dei contribuenti italiani con l'obiettivo di evidenziare eventuali incongruenze con la dichiarazione dei redditi, ha fatto tornare alla ribalta il tema, sempre caldo, degli accertamenti fiscali. Ecco, quindi, delle semplici regole da seguire nella gestione dei propri movimenti bancari, per evitare di insospettire l'amministrazione finanziaria e subire dei controlli minuziosi.
I versamenti sul conto corrente
L'Agenzia delle entrate deve operare sempre in conformità a precise normative a tutela del contribuente e della collettività.
E tale condotta è attesa ed auspicata anche per quanto riguarda ì contribuenti stessi. Nello specifico, le movimentazioni del conto corrente devono essere sempre tracciabili e munite di motivazione. Di conseguenza, eventuali versamenti o giacenze sul conto non giustificate dalla nostra attività lavorativa insospettiscono il Fisco. Soprattutto, se manifestano una forte incoerenza con la nostra dichiarazione dei redditi. Quindi, anche se il versamento sul conto corrente è conseguenza di una donazione o di una liberalità di qualche amico o parente, in particolare dei genitori, deve essere giustificato.
Il caso dei bonifici bancari o postali
Per i bonifici, bancari o postali è indifferente, valgono le stesse regole generali in vigore per i versamenti di contanti.
Non sono, infatti, importanti gli importi, quanto piuttosto le pezze giustificative di tali importi. Di conseguenza, anche piccoli bonifici possono attirare l'attenzione dell'Agenzia delle Entrate, sopratutto se non in linea con la dichiarazione dei redditi e il tenore di vita del Contribuente sottoposto a verifica.
Infine, la numerosità delle movimentazioni del conto corrente è un altro indice a cui il Fisco presta molta attenzione.
Infatti, se vengono effettuate movimentazioni sporadiche a cui si associano spostamenti di liquidità di importo medio - alto, ciò può giustificare, da parte dell'amministrazione finanziaria, il sospetto operazioni in nero e, quindi, indurre L'Agenzia delle Entrate a far partire un accurato accertamento fiscale nei confronti del contribuente. Il principio alla base del ragionamento del Fisco è la coerenza tra quanto dichiarato e quanto posseduto. Se questa viene rispettata non si subiranno controlli.