fermo amministrativo o ganasce fiscali che dir si voglia sono argomenti con cui molti italiani hanno a che fare. Si tratta di una delle armi più utilizzate dal Fisco quando si tratta di costringere un contribuente indebitato a rientrare di quanto deve all’Agenzia delle Entrate. Un’arma utilizzata da tutti i concessionari alla riscossione, dalla vecchia Ritrimat alla appena cessata Equitalia, per finire con Agenzia delle Entrate Riscossione che è l’ente preposto alla riscossione attualmente in azione. Quando un contribuente non paga i debiti fiscali, oppure le multe per il Codice della Strada spesso incappa in questa punizione e per quanti utilizzano la macchina o le macchine per lavoro o per esigenze quotidiane della famiglia è un problema serio.
Le novità riguardanti le cartelle esattoriali, i ripetuti condoni o rottamazioni come vengono chiamate oggi, consentono a quanti si trovano con questo problema, di ovviarlo almeno parzialmente.
Le ganasce fiscali
Si tratta di una azione esecutiva e coattiva da parte del concessionario alla riscossione che blocca di fatto l’utilizzo del mezzo da parte dei contribuenti. Infatti con il provvedimento del fermo amministrativo è fatto divieto al proprietario del veicolo di utilizzare il mezzo per qualsiasi necessità. Non si tratta di applicare strumenti meccanici che impediscono la circolazione, ma solo di un intervento legislativo perché il possesso dell’auto resta del proprietario ma ne è vietato l’utilizzo.
Il mancato rispetto del provvedimento, oltre che ad una pesante multa porta al sequestro del veicolo che poi sarà confiscato e venduto all’asta se il contribuente non adempie al debito che ne ha fatto scaturire il fermo.
La rottamazione delle cartelle
Anche nel 2018 il Decreto Fiscale, atto collegato alla Legge di Bilancio e vigente dal 1° gennaio, presenta la rottamazione delle cartelle. Una specie di condono o sanatoria dei debiti pendenti con il Fisco che permette ai contribuenti indebitati di ottenere uno sconto sul dovuto.
Vengono eliminate le sanzioni e gli interessi di mora dall’intero ammontare del debito per coloro che intendono aderire alla definizione agevolata. Una possibilità che viene offerta e sanabile a rate e che nel 2017 ha interessato in elevato numero di contribuenti. Come riporta il Sole24Ore nella consueta rubrica Telefisco con cui un esperto risponde alle domande dei lettori, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che i contribuenti che aderiscono alla rottamazione possono vedersi sospendere il provvedimento di fermo.
Per ottenere ciò il debitore deve aderire al piano rateale offerto dalla nuova rottamazione delle cartelle e soprattutto pagare la prima rata.
Nel momento che ha adempiuto a tutto questo, cioè alla rottamazione (che naturalmente deve essere approvata dal Fisco) e dal pagamento della prima rata, potrà richiedere la sospensione del fermo. Già in regime di sospensione il cittadino potrà tornare a poter liberamente circolare con il proprio mezzo perché sarà il Fisco ad effettuare comunicazione di sblocco alla Motorizzazione. Naturalmente dopo bisognerà continuare a pagare le restanti rate per poi a fine debito chiedere la cancellazione definitiva delle ganasce fiscali che ripetiamo, al pagamento della prima rata possono essere solo sospese.