Si chiama Risparmiometro, la nuova creatura dell’Agenzia delle Entrate studiata scoprire gli evasori fiscali attraverso il controllo dei conti correnti. L’algoritmo, appositamente creato per questo scopo, consentirà al fisco di controllare se i movimenti e le cifre depositate sui conti correnti rispetto alla dichiarazione dei redditi dell’intestatario del conto stesso. Un nuovo strumento, quindi, nelle mani dell’Agenzia sempre più impegnata nella lotta all’evasione fiscale che, nell’anno 2017 appena trascorso, ha fatto registrare la cifra record di 20 miliardi di euro recuperati.
Come il Risparmiometro identificherà gli evasori fiscali attraverso i conti correnti
Il Risparmiometro ideato dall’Agenzia delle Entrate funzionerà prendendo in esame, come primo dato, i saldi giacenti sui conti correnti, secondo i dati forniti dalle stesse banche all’Anagrafe dei rapporti tributari,
confrontando poi tale valore con il reddito dichiarato dall’intestatario del conto. Sarà proprio il reddito dichiarato ad inserire la famiglia in una determinata fascia alla quale corrisponde l’entità di spesa che questa dovrebbe essere in grado di sostenere e, di conseguenza, l’ipotetico risparmio della stessa. Nel caso in cui la disponibilità del conto corrente evidenzi un risparmio superiore rispetto a quello ipotizzato scatteranno i controlli.
Per una maggiore affidabilità dell’analisi, l’algoritmo del Risparmiometro non si baserà solo sui conti correnti ma prenderà in esame anche eventuali depositi di titoli, libretti di risparmio, carte di credito, assicurazioni e compravendita di ori e preziosi.
Nel caso in cui le anomalie facciano scattare i controlli da parte de fisco, i cittadini saranno chiamati a dimostrare, come succedeva per il Redditometro, la causa di tale discrepanza.
Nel 2017 recuperati oltre 20 miliardi di euro di evasione fiscale
Con l’entrata in funzione del Risparmiometro, l’Agenzia delle Entrate conta di incrementare ulteriormente, per questo 2018, l’ammontare degli importi recuperati all’evasione fiscale che nel 2017 ha raggiunto la cifra record di 20 miliardi di euro.
Il record riscontrato nella lotta all’evasione nel 2017 è da ricondursi, essenzialmente, al successo della rottamazione delle cartelle Equitalia che, da sola, ha portato nelle casse dello Stato 6,5 miliardi di euro grazie all’adesione di oltre un milione e mezzo di contribuenti.
Numeri che hanno spinto il premier Paolo Gentiloni ed il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ad “impegnarsi per ridurre ulteriormente la pressione fiscale a partire dalle tasse sul lavoro”.
Vedremo se l’eventuale successo dei nuovi controlli sui conti correnti effettuati grazie al Risparmiometro consentiranno al governo che uscirà dalle urne delle elezioni politiche del 4 marzo di mantenere fede all’impegno.