Dalla CGIA arrivano importanti dettagli in merito al peso fiscale sopportato dagli italiani nel corso del 2017. Secondo quanto riportato all'interno del nuovo dossier, ogni cittadino si trova a versare circa 8300 euro di Tasse (tra cui irpef e Iva), mentre se a queste cifre sommiamo anche i contributi previdenziali (ad esempio dell'Inps o di una cassa sostitutiva) arriviamo a toccare 12mila euro l'anno. Si tratta ovviamente di una media, ma che rende evidente l'impegno a cui deve far fronte ogni abitante della penisola. I dati fanno riferimento al 2017.

Cgia: ancora presto per capire come evolve la situazione

In merito alla fotografia del 2018, la Cgia ha sottolineato che per avere dei dati definitivi servirà attendere la diffusione della nota di aggiornamento del Def, in arrivo entro il prossimo mese. Resta però il fatto che le ultime stime hanno dato per probabile un nuovo aumento, anche considerando che nel frattempo il Pil è tornato a rallentare. Mentre per quanto concerne il 2019, si dovrà verificare cosa verrà inserito nella nuova legge di bilancio, con la quale il Governo ha previsto interventi importanti sul comparto fiscale.

Il giudizio degli artigiani: sistema troppo esoso e frammentato

Stante la situazione appena descritta, resta il fatto che secondo la Cgia l'attuale situazione fiscale continua ad essere caratterizzata per un eccesso di frammentazione, oltre che per un appesantimento eccessivo sulle spalle dei contribuenti.

Un dato che diviene evidente quando si effettua un paragone con gli altri partner europei. Basti pensare che rientriamo in sesta posizione rispetto ai Paesi dove la pressione fiscale è più elevata. Un dato che fa ancora più riflettere confrontando il peso del fisco e la quantità e qualità dei servizi pubblici erogati dallo Stato.

In tutto ciò, "Il percorso assunto dal Governo e volto alla riduzione della pressione tributaria è necessario e apprezzabile, ma dovrà procedere di pari passo con il miglioramento della qualità dei servizi", conclude il segretario della Cgia Renato Mason. Per capire se il fenomeno proseguirà nella propria corsa ai rincari o vedrà un'inversione di tendenza, non resta quindi che attendere i prossimi mesi.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel canale "Affari e Finanza" o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su lavoro, economia e previdenza riportate nell'articolo