Se da una parte, con il Decreto Fiscale, il Governo M5S - Lega sta concedendo alla stragrande maggioranza degli italiani la possibilità di sanare la propria posizione debitoria con il Fisco, dall'altra starebbe per concedere ai comuni italiani la possibilità di manovrare liberamente la leva fiscale relativamente alle Tasse e ai tributi locali. E' questa la sostanza delle affermazioni fatte dal Sottosegretario all'Economia Laura Castelli durante la XXXV assemblea dell'ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni italiani. In pratica, dal prossimo 1 gennaio 2019 gli oltre 8 mila comuni italiani potranno aumentare liberamente l'Imu e la Tasi che i loro cittadini devono pagare.
Primo sblocco dal 2016
Lo sblocco della leva fiscale annunciato dal Sottosegretario Castelli è il primo in assoluto da quando furono istituite le nuove misure con la Legge 208 del 2015 poi entrata a far parte della Legge di Bilancio 2016 e che furono prorogate fino al prossimo 31 dicembre 2018. In effetti, con questa liberalizzazione della leva fiscale il Governo giallo - verde guidato da Giuseppe Conte risponde ad una delle principali richieste che venivano sollecitate proprio dall'Associazione dei Comuni italiani. D'altra parte, come per addolcire la pillola amara per i contribuenti, il Sottosegretario Laura Castelli subito dopo l'annuncio dello sblocco ha affermato di avere fiducia nella capacità discrezionale e nel buon senso dei vari Sindaci in maniera tale da gestire la situazione in maniera tale da non aumentare troppo la pressione fiscale e gravare eccessivamente sui cittadini.
I rischi reali
A parte le frasi di circostanza del Sottosegretario Castelli occorre precisare che da tempo i Sindaci italiani lamentavano il fatto che sui conti dei loro Comuni pesasse il blocco delle aliquote. Quindi, è probabile che soprattutto quei Comuni in difficoltà finanziaria sfruttino lo sblocco della leva fiscale che dovrebbe essere introdotto nella Legge di Bilancio 2019 per deliberare degli aumenti sia dell'Imu che della Tasi.
Anche perché i Sindaci hanno manifestato la loro contrarietà anche per un altra misura inserita nel Decreto Fiscale appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E cioè lo stralcio delle cartelle esattoriali inferiori ai mille euro. Ma da questo punto di vista, rispondendo ad una precisa domanda del Presidente dell'Anci, Antonio Decaro, il Sottosegretario all'Economia Laura Castelli ha sottolineato come quei ruoli siano già o ampiamente prescritti o addirittura siano già stati svalutati nei bilanci comunali. Quindi, si tratterebbe di un problema che non si pone.
Un altro rischio che si potrebbe materializzare e che, con le sue dichiarazioni il Sottosegretario Castelli ha cercato di scongiurare, è che lo sblocco delle aliquote per Imu e Tasi ( che insieme alla Tari costituiscono la IUC, l'imposta unica comunale) renda inefficaci e vani i possibili risparmi d'imposta a favore dei cittadini grazie all'introduzione della flat tax.