Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini torna a parlare della pace fiscale. E lo fa nel corso di un’intervista all’emittente radiofonica RTL 102.5. Il punto centrale del suo intervento è volto a sottolineare che la pace fiscale non si ridurrà all’ennesima rottamazione delle cartelle esattoriali ma sarà molto di più. Si configurerà come un vero e proprio aiuto a milioni di italiani che, secondo le stesse parole di Matteo Salvini, sono stati costretti in questi anni a “vivere da fantasmi” a causa della persecuzione del Fisco.

I contorni della pace fiscale secondo Salvini

Un'ulteriore novità anticipata dal Leader della Lega è che la Pace Fiscale, con un tetto massimo di 500 mila euro non inciderà solo su interessi e sanzioni che verranno cancellati per sempre dal debito originario, ma costituirà un vero e proprio saldo e stralcio del debito originario, come è pratica comune delle agenzie di recupero crediti finanziari. In pratica, lo sconto da parte dell’amministrazione finanziaria interesserà anche le maggiori imposte dovute dai contribuenti italiani.

La distinzione di Salvini tra contribuenti ed evasori

Forse per tacitare le numerose polemiche che, negli ultimi mesi, hanno interessato il tema della Pace Fiscale, da molti avvicinata ad un vero e proprio condono, Salvini, come riporta “Il Sole24ore”, ha voluto precisare ulteriormente che beneficiari della misura prevista - e che sarebbe intenzionato a portare fino in fondo - sarebbero quei milioni di italiani che ogni anno presentano regolarmente la dichiarazione dei redditi e che, per un qualsiasi motivo, si sono ritrovate vittime della congiuntura economica negativa.

Salvini cita come esempi chi ha avuto un rovescio economico a causa di un’attività commerciale andata male o chi ha dovuto aiutare i figli che hanno perso il lavoro. In pratica se un soggetto non riesce a pagare una cartella esattoriale da 80 mila euro, è il ragionamento del Vicepremier, non riuscirà a pagare nemmeno 70 mila euro rateizzati.

Ma se, invece, ne paga 12 mila ( il 15% del dovuto) anche rateizzati lo Stato incasserebbe comunque qualcosa e l’economia tornerebbe a girare perché quel commerciante o quel professionista tornerebbe a lavorare con l’animo più sereno.

Il taglio delle accise sulla benzina

Salvini, poi, è tornato ad insistere su un altro tema a lui molto caro.

Quello del taglio delle accise sulla benzina introdotto anche durante la campagna elettorale. Il Leader della Lega ha affermato che intende provare a farlo entrare nella Manovra Economica tra una quindicina di giorni. E, in effetti, si tratterebbe del primo taglio delle accise praticato da quando esiste la Repubblica Italiana. Salvini ha anche fatto delle cifre precise. Infatti sarebbe sua intenzione introdurre questa sforbiciata per almeno 250 milioni di euro. Occorrerà vedere come queste dichiarazioni del Vicepremier saranno prese a livello internazionale, in particolare dai massimi rappresentanti dell’Unione Europea con cui, attualmente, non scorre buon sangue. Ma, soprattutto, dalle agenzie di Rating che si apprestano a giudicare la prossima Manovra Economica e, di conseguenza, il merito di credito dell’Italia.