L'Agenzia delle Entrate ha completato l'incrocio dei dati relativamente all'anno d'imposta 2017 e sta predisponendo l'invio ai contribuenti delle lettere di compliance. Cioè quelle comunicazioni con cui l'amministrazione finanziaria invita i contribuenti destinatari della missiva a verificare se nelle dichiarazioni inviate siano stati inseriti correttamente tutti i dati reddituali ed, eventualmente, ad attivarsi per correggere la situazione. In particolare, in questo caso specifico, i destinatari delle comunicazioni sono i soggetti titolari di Partita Iva per i quali i controlli effettuati dall'Agenzia delle Entrate hanno evidenziato delle incongruenze tra il volume d'affari dichiarato con la dichiarazione Iva 2018 e l'importo complessivo delle operazioni comunicate dai contribuenti o dai loro clienti per mezzo dello spesometro.

Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate

I dettagli relativi alle modalità di invio delle lettere di compliance e le istruzioni per provvedere alla correzione degli errori o delle eventuali omissioni nelle dichiarazioni Iva sono stati forniti dall'amministrazione finanziaria con il provvedimento n°517020/2018 del 17 dicembre. Come spiega il testo del provvedimento all'interno delle lettere di compliance, oltre ai dati anagrafici del contribuente destinatario, vengono indicati sia il numero identificativo della comunicazione e l'anno d'imposta, ma anche il codice atto, il totale delle operazioni comunicate e le modalità di consultazione degli elementi informativi di dettaglio relativamente all'anomalia riscontrata.

Le modalità di invio della comunicazione

I contribuenti interessati riceveranno la comunicazione dell'Agenzia delle Entrate a mezzo di Posta Elettronica Certificata, se l'indirizzo è conosciuto dall'amministrazione finanziaria o contenuto nell'elenco INI - PEC. Diversamente, verrà loro inviata una comunicazione scritta a mezzo posta ordinaria.

Comunque, la stessa comunicazione sarà reperibile all'interno del Cassetto Fiscale del contribuente o nel portale Fatture e Corrispettivi della stessa Agenzia delle Entrate.

Il contribuente interessato, ribadisce il provvedimento dell'Agenzia del 17 dicembre, ha sempre la facoltà di richiedere informazioni oppure segnalare elementi o fatti e circostanze non conosciuti dall'Agenzia delle Entrate, anche avvalendosi dell'assistenza di intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni.

La procedura di ravvedimento operoso

Un'altro degli scopi delle lettere di compliance inviate dall'amministrazione finanziaria, certamente non secondario, è quello di incentivare i contribuenti che hanno commesso degli errori o delle omissioni ad avvalersi dell'istituto del ravvedimento operoso. In questa maniera possono beneficiare di una riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione dell'errore o dell'omissione. La procedura, in generale, può essere attuata anche se sono iniziati gli accessi, le verifiche o qualsiasi altra attività di controllo. Diversamente non può più essere utilizzato il ravvedimento operoso nel momento in cui viene notificato un atto di liquidazione o di irrogazione di sanzioni o anche nel caso della notifica di un atto di accertamento. Ricordiamo, infine, che sarà opportuno in caso di avvio della procedura di ravvedimento operoso fare attenzione a pagare puntualmente quanto dovuto per non incorrere in ulteriori sanzioni o vedersi addebitati interessi legali estremamente elevati. Dal prossimo anno, infatti, questi ultimi dovrebbero quasi triplicare.