Dopo la probabile accelerazione alla unificazione in una solo imposta tra IMU e TASI sostenuta dalla Lega di Matteo Salvini, arriva ora una ulteriore novità per tutti coloro che devono pagare Tasse e imposte sulla casa. Il termine per la presentazione della dichiarazione Imu passerà dall'attuale 30 giugno al più lontano 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui si è venuto a realizzare il presupposto di imposta. Ma non solo. Oltre alla proroga della presentazione, vengono alleggeriti anche gli oneri di comunicazione a carico dei singoli contribuenti italiani.

Le agevolazioni per comodato e locazioni

In base a quanto riportato all'articolo 3 quater del Decreto Crescita, infatti, per gli immobili concessi in comodato di uso gratuito tra genitori e figli non sarà più necessario presentare la dichiarazione al Comune di residenza per ottenere lo sconto del 50% su Imu e Tasi. La dichiarazione non sarà più necessaria neanche per le locazioni stipulate a canone concordato.

La ragione di questa semplificazione operata dal Legislatore con il Decreto Crescita è abbastanza ovvia. Infatti, sia il contratto di comodato che quelli di locazione a canone concordato sono atti soggetti a registrazione. Di conseguenza, risultano essere già noti alla Pubblica Amministrazione.

In questo modo, quindi, si evita una duplicazione di adempimenti che andrebbe al solo discapito del contribuente. Occorre precisare, comunque, che per gli immobili concessi in locazione a canone concordato lo sconto è del 25%.

Un'altra novità introdotta dal Decreto Crescita, sempre in tema di locazioni, riguarda la possibilità, a partire dal prossimo 1 gennaio 2020, di non attendere il termine del procedimento di convalida di sfratto per "detassare" i canoni di locazione non percepiti.

Basterà infatti provare che si sia trasmessa all'affittuario moroso l'ingiunzione di pagamento o l'intimazione di sfratto per non pagare le imposte sulle rate di affitto non percepito. E nel raro caso in cui questi canoni "detassati" dovessero essere incassati successivamente dal proprietario dell'immobile saranno soggetti a tassazione separata in base a quanto disposto dall'articolo 21 TUIR.

Quando è obbligatoria la dichiarazione Imu

La dichiarazione Imu rimane obbligatoria solo per quei casi, in verità molto pochi, per i quali il Comune di residenza non potrebbe venire a conoscenza senza la comunicazione del contribuente. Come esempio si possono citare gli immobili inagibili appartenenti a soggetti non residenti nel Comune. La dichiarazione, inoltre, deve essere resa obbligatoriamente dai coniugi proprietari di due immobili nello stesso Comune per determinare quale dei due sia da considerare come prima casa.