Il 1 settembre 2019 partirà ufficialmente la nuova offensiva della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate contro l'utilizzo dei contanti. L'amministrazione finanziaria inizierà a mettere sotto controllo tutti i trasferimenti di denaro anche quelli sotto la soglia dei 1.000 euro. Infatti, non verrà considerato solo l'utilizzo quotidiano di denaro contante, ma anche quello che i singoli contribuenti - consumatori effettueranno nel corso di tutto il mese preso in considerazione.

La prima serie di controlli

In pratica, a cominciare da settembre sia le singole banche, ma anche Poste italiane dovranno segnalare alla Banca d'Italia le operazioni che generano movimenti di contante pari o superiori ai 10.000 euro nel corso del mese considerato.

Occorre precisare, comunque, che le prime comunicazioni all'amministrazione finanziaria dovranno essere inviate entro il prossimo 15 settembre 2019. In questo set di comunicazioni dovranno essere segnalate alla Banca d'Italia le operazioni che hanno sforato il limite dei 10.000 euro mensili nel corso dei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio 2019. Di fatto, quindi, la stagione dei controlli e della guerra all'utilizzo del contante è già iniziata.

Le nuove disposizioni antiriciclaggio

In effetti, l'Agenzia delle Entrate non fa altro che adeguarsi alle nuove disposizioni dettate dal provvedimento dell'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia emesso lo scorso 28 marzo 2019. Questo provvedimento detta in maniera specifica le regole da seguire per effettuare i controlli, ma anche le tempistiche e i soggetti che dovranno essere sottoposti a controllo da parte dell'amministrazione finanziaria.

Il documento dell'UIF, oltre a contrastare il riciclaggio di denaro "sporco" vuole essere uno strumento di politica attiva contro l'evasione fiscale. Tanto è vero che, nonostante a tutt'oggi, il limite all'utilizzo del contante nelle transazioni commerciali sia fissato a 3.000 euro, secondo le nuove disposizioni le Poste italiane e i singoli istituti di credito dovranno segnalare alla Banca D'Italia tutte le operazioni, comprese quelle di importo inferiore o pari a 1.000 euro.

In pratica, la soglia di 1.000 euro, inizialmente valida solo per i money transfer, viene applicata a tutte le transazioni commerciali.

L'Agenzia delle Entrate, quindi, potrebbe richiedere al contribuente spiegazioni esaurienti anche solo per un prelievo superiore ai 1.000 euro. E se queste spiegazioni non fossero sostenute da un'idonea documentazione probatoria, l'interessato potrebbe subire un'imputazione di presunta attività illecita o di nero con l'irrogazione di sanzioni pesanti e il recupero delle somme evase. L'unica difesa possibile, quindi, è tenere traccia di ogni movimento, compresi i piccoli prelevamenti.