Il 1 agosto l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il Principio di Diritto n° 21 avente ad oggetto "Chiarimenti in merito alla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri" nel quale è stata indicata la corretta procedura da seguire ai fini Iva in relazione alla trasmissione dei corrispettivi giornalieri in modalità telematica. Il tema si ricollega direttamente alla problematica relativa allo scontrino elettronico e al conseguente obbligo per tutti gli esercenti attività commerciali di munirsi di un registratore di cassa telematico.

Obbligo che, almeno per quest'anno, compete esclusivamente agli operatori con un giro d'affari pari o superiore a 400.000 euro, ma che dal 2020 riguarderà tutte le attività commerciali indistintamente. In particolare, il Principio di Diritto n° 21 si concentra sulla corretta procedura da seguire in caso dei resi di merce acquistata o in caso di sua sostituzione.

Le nuove disposizioni all'interno del quadro normativo

Le indicazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate con il Principio n° 21 del 1 agosto 2019 si vanno ad inserire all'interno del più ampio quadro normativo dettato dal Decreto legislativo n° 127 del 5 agosto 2015, che disciplina la trasmissione telematica delle operazioni Iva e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici.

In particolare, il riferimento è all'articolo 2, comma 1, del predetto Decreto legislativo. Tale norma disciplina la scelta, da parte dei singoli operatori commerciali, di trasmettere telematicamente i corrispettivi giornalieri all'Agenzia delle Entrate. A questa normativa di riferimento vanno anche ricollegate la Risoluzione 154/2001 e la Risoluzione 219/2003 dell'Agenzia delle Entrate.

In particolare. le due risoluzioni dell'AdE appena citate forniscono istruzioni dettagliate circa il trattamento Iva da attuare nel caso venga concessa al cliente finale la facoltà o la possibilità di restituire quanto acquistato entro il termine ultimo di 30 giorni dall'acquisto. Non solo, ma vengono fornite anche indicazioni precise per quanto riguarda la possibilità di ottenere, come contropartita, il rimborso totale del prezzo pagato in sede di acquisto.

La corretta procedura di reso

Per quanto riguarda la corretta prassi da seguire in caso di reso, come chiarisce il Principio di Diritto n° 21, le due risoluzioni dell'AdE citate sopra specificano che la rettifica dell'Iva garantisce la certezza e la correttezza dell'operazione stessa di reso. Per effettuare una corretta operazione di reso, fiscalmente valida, devono essere forniti tutti quegli elementi informativi utili a mettere dovutamente in correlazione la restituzione del bene con i documenti probatori dell'acquisto originario da parte del cliente finale. In pratica, devono essere chiaramente identificabili i dati identificativi del cliente finale, ma anche i dati identificativi della fattura di vendita originaria e il numero corretto della pratica di reso.