Android, il più diffuso sistema operativo open source al mondo, sta subendo attacchi da parte di hacker in modo esponenziale a causa di diversi bug nella sicurezza dell'OS. Samsung, LG e Google si sono impegnati per rilasciare update di sicurezza ogni mese.

Android, per sua natura, è molto vulnerabileagli attacchi da parte degli hacker che hanno tutto l'interesse a trovare falle nel sistema operativo di Mountain View perché è il più diffuso al mondo, si trova su oltre un miliardo di dispositivi mobile, quindi è quello da cui trarre i maggiori profitti.

Questo è il motivo per cui è molto facile che si venga a conoscenza di problemi di sicurezza su Smartphone Android di quanto avvenga su altri dispositivi.

Un altro problema relativo ad Android è proprio il fatto di essere presente su tanti device differenti. Samsung, LG, HTC, Sony sono solo alcuni dei brand che adottano tale sistema operativo per i propri smartphone e tablet. Google non è responsabile degli aggiornamenti che riguardano la sicurezza, ci deve pensare singolarmente ogni produttore e quindi i tempi di soluzione del problemi si allungano.

Google produce essa stessa hardware insieme ad altre aziende come Asus, ad esempio, e in quel caso gli aggiornamenti arrivano direttamente ai cosiddetti dispositivi Nexus.

Nel caso degli altri produttori la lentezza degli aggiornamenti, anche quelli sulla sicurezza, sono dovuti al fatto di dover adattare alle proprie interfacce personalizzate tutte le righe di codice che Google fornisce loro. Se poi a questo ci aggiungiamo anche la personalizzazione dei vari operatori si capisce perché i tempi si allunghino così tanto.

Alla conferenza per hacker, Black Hat 2015, tenutasi a Las Vegas in Nevada, Adrian Ludwig, ingegnere capo di Android per la sicurezza, ha affermato che "questo è l'aggiornamento software più grande che il mondo abbia mai visto".

La questione, però, non finisce qui. Android ha molte versioni del software che non saranno più aggiornate, quelle più datate, sia da Google che dai vari produttori. Questo fa si che siano a rischio milioni di dispositivi e quindi di utenti.