Quello delle pubblicità online è uno degli argomenti più dibattuti e rilevanti dell'era digitale. Riguarda sia i cyberutenti, che mal digeriscono gli spot e installano appositi sistemi di blocco delle advertising; sia gli inserzionisti che, proprio a causa di questi sistemi,hanno già perso quasi ventidue miliardi lo scorso anno, mentre per il 2016 si prospettano per loro perdite quasi doppie, intorno ai quarantuno miliardi. Cifre derivanti da uno studio condotto da Adobe e PageFair,dal quale emerge, inoltre, che ad usare questi sistemi di blocco delle inserzioni sono, nel Mondo, quasi duecento milioni di utenti, di cui quasi sette milioni nel nostro Paese.

Il rapporto, per l'Italia, è di un adulto su tre che usa internet.

In arrivo Brave, che mette d'accordo inserzionisti ed utenti

Diverse aziende informatiche stanno cercando innovative soluzioni che mettano d'accordo le esigenze degli inserzionisti e degli utenti. Una soluzione ideale la offre, ad esempio, la start up Brave, fondata da Brendan Eich, padre del JavaScript e uno dei fondatori di Mozilla. Si tratta di una startup già ben avviata, che finora ha investito due milioni e mezzo di dollari. Essa ha ideato un omonimo browser, che ha come icona la testa di un leone. Vediamo come funziona.

Come funziona Brave

Il nuovo browser Brave è in grado di bloccare ogni tipologia di annuncio, per poi sostituirli con altri.

Questi ultimi, però, saranno sicuramente meno fastidiosi, e verranno lanciati grazie al sistema programmatic. Il vantaggio degli utenti sarà quello di poter navigare senza più banner fastidiosi, con una velocitàche risulterà superiore del quaranta percento su desktop, e addirittura fino a quattro volte maggiore su mobilerispetto a quella attuale, fortemente ostacolata da banner invasivi.

Brave, inoltre, garantisce vantaggi anche per gli inserzionisti. Difatti, gli editori otterrannoil cinquantacinque percento degli introiti pubblicitari, mentre il quindici percento andrà a Brave e il restante quindici percento al partner che ha fornito l’annuncio. Ma un guadagno potrebbe essere riservato anche agli stessi utenti, pari al dieci-quindici percento.

In che misura? Sotto forma di credito da utilizzare per pagare i siti preferiti, su cui vedrebbero così scomparire i tanto odiati annunci.

Le caratteristiche di Brave e quando dovrebbe arrivare

Questo nuovo browser potrebbe sbaragliare il duopolio Chrome-Firefoxche, già da qualche tempo, propende sempre più verso il browser Google.Brave si basa su un software di tipo open source, Chromium, lo stesso di Chrome. L'uscita è prevista per la fine di quest'anno e per tutti i principali sistemi operativi, sia per il formato desktop che mobile. Utenti ormai stanchi dei banner e inserzionisti attendono con ansia.