Non c'entra assolutamente il referendum dello scorso 23 giugno tenutosi in Gran Bretagna, a terrorizzare gli utenti è Brexit: la mail spam che ruba i contenuti di coloro, che ignari, aprono la bustina e automaticamente infettano i propri pc, smartphone e tablet.

La parola chiave: Brexit

Icybercriminalinon perdono tempo, questa volta per attaccare e violare informazioni personali e dati altamente sensibili, hanno sfruttato la popolarità della parola Brexit. I pirati della rete hanno preso di mira i titolari di account di posta elettronica, precisamente la truffa è così strutturata: si riceve una mail spam che apparentemente sembra non pericolosa, inserendo ad hoc la parola chiave "Brexit", ovviamente nel corpo della mail sono presenti anche altri elementi che attirano e spingono l'utente a cliccare sui link presenti nel messaggio.

Il piano rientra perfettamente ed è in linea con la tecnica chiamata "social engineering”, non è altro che un insieme di tecniche con trappole psicologiche che portano l'ignaro mal capitato a rispondere alla mail, oppure cliccare sul link o addirittura inserire dati sensibili. Una volta svolta una delle qualsiasi azioni sopra descritte, il furto è stato già avviato. L'azione avvia il crimine e così involontariamente si rischia di scaricare: file dannosi per i propri apparati, furto d'identità, clonazione di carte di credito e tutto ciò che potrebbe essere furto di dati altamente sensibili. Per non parlare di conseguenze ancor più dannose come potenti virus o malware che si impadroniscono dei propri apparati tecnologici.

Come difendersi dalla mail truffa

Secondo gli espertidelSymantec Threat Intelligencela truffa è stata architettata ed è partita molto prima del fatidico 23 giugno 2016, infatti sono state rintracciate 81.323 mail spedite tra il 9 e il 23 giugno, la maxi Brexit truffa si è poi propagata sempre di più tanto da allarmare utenti e istituzioni al livello internazionale.

Gli esperti raccomandano, in modo categorico, di non aprire assolutamente la mail, potrebbe sembrare una cosa banale, ma molte volte si potrebbe cadere ingenuamente nel tranello, perché si è presi da altro. La regola vale sempre, quando non si conosce il mittente, non bisogna né aprire le e-mail ricevute e nemmeno scaricare file o inserire dati sensibili, i rischi che si corrono sono alti.