Si chiama gooligan ed è uno dei virus più diffusi ed aggressivi per gli smartphone Android. L’allarme è stato lanciato dalla Polizia Postale attraverso la pagina ‘Una vita da social’, dove spiega che sono oltre 13 mila i profili attaccati ogni giorno da questo potente malware.
Il virus è stato scoperto da circa un anno ed è diffuso principalmente in Asia, ma da qualche tempo si segnalano casi di infezione anche in Europa che hanno messo in allarme gli organismi di lotta alla cyber criminalità. E’ opportuno, quindi conoscere il funzionamento di Gooligan e prendere le necessarie precauzioni per neutralizzarne gli effetti.
Come si viene attaccati dal virus Gooligan
Nel suo primo anno di attività il virus Gooligan si calcola che abbia infettato oltre un milione di smartphone Android penetrando attraverso gli account Google (da qui la radice del nome). I dispositivi maggiormente a rischio sembrano essere quelli sui quali è installato Android 4 (Jelly Bean e KitKat) e 5 Lollipop), vale a dire il 74 per cento dei dispositivi a livello mondiale.
L’infezione avviene attraverso link che permettono agli hacker di prendere il controllo dello smartphone installando sui dispositivi un software che scarica applicazioni a pagamento. Secondo calcoli riportati dalla rivista Forbes, Gooligan frutterebbe agli hacker che lo hanno diffuso una cifra di circa 320 mila dollari al mese, grazie al contagio di oltre un milione di smartphone.
Come difendersi dal virus Gooligan
Un aiuto per verificare se il proprio dispositivo è stato infettato dal virus è messo gratuitamente a disposizione dall’azienda di sicurezza informatica Check Point, la stessa che ha identificato il malware. Nel caso venga riscontrata la presenza di Gooligan, si consiglia di effettuare il ’re-flashing’ attraverso l’installazione di una versione pulita di Android e di difendersi cambiando frequentemente la password di accesso a Google.
Il susseguirsi di attacchi informatici portati attraverso i dispositivi mobile, denota un cambio di strategia da parte dei cyber criminali che hanno individualo, evidentemente, una maggiore fragilità nelle difese degli smartphone, diventati lo strumento preferito dagli hacker per il furto di dati.