Negli Stati Uniti è già stata avviata una class action da parte di Codacons a nome di quasi 215 mila italiani, ma la notizia di oggi potrebbe dare il colpo di grazia a Facebook. Il fatto curioso è che è stato proprio Mark Zuckerberg a ''confessare'' quanto stava accadendo. Infatti, durante un'intervista è stato dichiarato dal fondatore del social blu che i messaggi che gli utenti si scambiano ogni giorno tramite l'applicazione mobile Messenger, e che dunque dovrebbero essere privati, in realtà sono spiati dalla società stessa, quotidianamente, poiché verifica la conformità dei testi che ogni giorno vengono inviati e ricevuti da due miliardi di persone.
Dunque Zuckerberg ha anche giustificato quanto fatto, ovvero, controllare che i messaggi rispettino le regole della community, proprio come accade per i post e i commenti pubblici.
Zuckerberg: ''i messaggi su Facebook sono controllati, ma a fin di bene''
Quando alcune settimane fa, è stato scoperto il caso della cessione dati alla Cambridge Analytica, il social network ha subito un grosso scossone in negativo in borsa, arrivando a perdere diversi punti percentuali. Ora la notizia che anche i messaggi privati non sono, in realtà, tanto privati, potrebbe far perdere altri punti, senza considerare la volontà sempre maggiore degli utenti di cancellarsi da Facebook.
Qualche giorno, fa, inoltre abbiamo parlato di come su Android, il noto social tenesse traccia anche delle conversazioni telefoniche e dello scambio messaggi effettuati con l'app predefinita del telefono.
Prima di spiegare come la società spiasse i messaggi delle chat, Zuckerberg ha detto che negli ultimi giorni avevano bloccato alcuni messaggi istantanei che istigassero al razzismo, in tema con la pulizia etnica in corso a Myanmar. Dunque, possono vedere anche link, foto e video che inviamo in chat a qualcuno, per evitare la diffusione di materiale dalla dubbia etica morale, come la pedopornografia e simili.
Gli strumenti utilizzati per bloccare i messaggi sono automatici, ha spiegato il fondatore, e la cosa che deluderà di più gli utenti è che Whatsapp, in quanto acquisita tre anni fa da Zuckerberg, è soggetta anch'essa a controlli su tutti i messaggi inviati e ricevuti.
L'azienda conforta gli utenti affermando che le informazioni non sono utilizzate a fini commerciali, ma su Twitter dilaga sempre più l'hashtag contro Facebook #DeleteFacebook.
Un utente in particolare, fa sapere che dopo aver parlato di gelati con un amico, si è ritrovato ''casualmente'' la pubblicità sul social proprio di gelati. Un argomento su cui riflettere, ma che su Twitter è stato già etichettato come scandalo.