Facebook, il popolare social network fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg, ha rimosso 1,9 milioni di contenuti di natura estremista nei primi tre mesi dell’anno. Un buon risultato, visto e considerato che è quasi il doppio rispetto al precedente trimestre. Tra i vari contenuti analizzati, solo una piccola parte è rimasta visibile. Nello specifico, quelli ritenuti come un contenuto condiviso a scopo informativo o realizzati appositamente in opposizione all'estremismo. Per questo motivo, sono accompagnati da un semplice avviso e/o una spunta di avvertimento.

Tra chiari-scuri continua imperterrito

Mediante un post informativo, Facebook ha annunciato che il 99% dei contenuti rimossi è stato trovato grazie alla sua tecnologia. Essa è costituita da software automatizzati con l'obiettivo di riconoscere gran parte del materiale inappropriato, in prevalenza immagini. Oltre all'utilizzo dei software, è presente un team antiterroristico formato da 200 persone. Come si può capire, l'obiettivo di Facebook è limitare l'uso della violenza e lo spiega aggiungendo esempi estremamente specifici: separatisti, estremisti religiosi, militanti ambientalisti e razzisti, ma stranamente non si parla dei governi. Forse il motivo è che, in questo periodo, Mark Zuckerberg è tenuto d'occhio da loro.

Infatti, non si fidano affatto delle sue argomentazioni in merito all'efficienza e la trasparenza del social network. Nello specifico, ciò che riguarda la protezione dei dati personali e l'utilizzo eccessivo della piattaforma per scopi di propaganda. Video ed immagini sulla questione sono diventati virali sul web.

Piccoli passi alla volta

Negli ultimi anni, attraverso costanti aggiornamenti, si sta puntando sul miglioramento della sicurezza di Facebook e Instagram. Di recente, è stato aggiunto un nuovo metodo per riconoscere le persone con lo scopo di limitare la diffusione di profili falsi e di bot. Vi è anche una modalità per riconoscere la forza impiegata da una persona nel premere il touch screen e molto altro.

Tante piccole e grandi possibilità per far sentire un utente sicuro, ma secondo voci non confermate, bisogna proteggersi anche dal social network stesso. Per ora è meglio lasciar valere il beneficio del dubbio. Alla fine, seppur un momento intrinseco di chiaroscuri, quantomeno i presupposti e le intenzioni ci sono. Bisogna solo sperare che tutto questo non sfumi con il tempo. A voi l'ardua sentenza...