Facebook ha comunicato di aver rimosso dalla piattaforma circa 200 applicazioni che potrebbero aver usato in modo scorretto i dati degli iscritti al social network. Quanto appena rivelato é stato enunciato dal vicepresidente delle partnership di prodotto, Ime Archibong, che ha tenuto a precisare come la sospensione delle 200 applicazioni è stata immediata anche se nelle prossime settimane saranno analizzate le responsabilità di ogni sviluppatore, per cercare di capire cosa sia successo con l'utilizzo dei dati degli utenti.

Novità Facebook: sospese 200 app

Le parole del vicepresidente erano state precedute da quelle di Mark Zuckerberg, numero uno del colosso americano, lo scorso 21 marzo protagonista dell'annuncio dell'avvio delle indagini su alcuni applicativi, in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica. Le ultime verifiche però sono state effettuate su moltissime app presenti da tempo su Facebook, con solo 200 che non hanno superato il primo step di controlli e quindi classificate come “da rivedere” o "non idonee". Il provvedimento fa parte di una ricerca approfondita su tutte le app presenti nel social della durata ancora non precisata, così come confermato dallo stesso Archibong, convinto però del buon lavoro dei propri dipendenti che si daranno da fare per garantire maggiore sicurezza all'utente finale.

Sulle 200 app sospese da Facebook non si conoscono i dettagli delle società d’appartenenza e nemmeno i nomi delle stesse piattaforme. Le prossime settimane saranno molto probabilmente fondamentali per rivelare agli utenti del social network tutto quello che c'è da saperei inerentemente al provvedimento preso da Facebook in merito alle 200 app sospese, una delle prime 'mosse' attuate dal social network dei record per cercare di garantire un'esperienza sicura agli utenti.

Cosa cambia su Facebook?

Cambridge Analytica è stato dunque un campanello d'allarme per gli utenti Facebook, preoccupati per la sicurezza dei propri dati personali in mano a Zuckerberg che li ha ceduti per scopi puramente e chiaramente economici. La bufera però non sembra aver intaccato più di tanto il colosso che continua a far registrare una fatturazione da capogiro con incrementi superiori al 50% rispetto a quelli precedenti lo scandalo.

Queste notizie positive confermano dunque l'attaccamento degli utenti verso la piattaforma di Zuckerberg che in più circostanze ha precisato come privacy e gestione dei dati siano due degli obiettivi principali sui quali ogni giorno i dipendenti del colosso lavorano: Facebook e gli altri membri del gruppo, ovvero Whatsapp ed Instagram, seguiranno chiaramente gli stessi processi di gestione dati attuati nel più “datato” dei social network.