Uno dei sistemi di messaggistica istantanea più utilizzati al mondo è sicuramente Whatsapp, che con Telegram e Messenger di Facebook rappresentano delle forme di comunicazione molto apprezzate dagli utilizzatori di Smartphone. Telegram è considerato molto sicuro dal punto di vista della privacy sui dati personali, mentre uno dei problemi che riguarda invece l'applicazione dall'icona verde è quello associato agli account falsi che distribuiscono spam, fake news ai vari contatti presenti su WhatsApp. Nonostante la situazione da questo punto di vista sia migliorata negli ultimi anni, il problema rimane, anche se bisogna riconoscere che l'introduzione del 'machine learning' è stata efficace sopratutto per i 'banhammer'

Cos' è il banhammer

Letteralmente significa 'il martello che banna', ed è il ruolo affidato abitualmente agli amministratori e ai moderatori dei gruppi, generalmente dei social network e dei sistemi di messaggistica istantanea, per controllare ed eventualmente estromettere i membri dal gruppo stesso.

Come dicevamo, gli sviluppatori di WhatsApp hanno introdotto la tecnologia del 'machine learning', utile per 'bannare' (escludere un utente di Internet dall'accesso a una chat) i molti account che si rivelano falsi.

Secondo le ultime stime, grazie anche a questa tecnologia di intelligenza artificiale, sono ben 2 milioni gli account bloccati al mese. Il 20% degli account 'problematici' viene fermato già al momento della registrazione, in questo modo lo spam viene neutralizzato alla fonte. Ma il 'machine learning' non è sufficiente per contrattare gli account fake e le notizie spam: di questi 2 milioni di account bloccati, il 25% viene eseguito direttamente dai dipendenti umani di WhatsApp.

In poche parole, l'azienda è riuscita ad individuare quei soggetti che creano account diversi, che è il metodo più utilizzato per distribuire appunto le fake news e lo spam

Le motivazioni che portano WhatsApp a 'bannare' un account

Le motivazioni principali per cui il sistema di messaggistica istantanea 'banna' un account sono diverse: su tutte spicca l'invio ingente di messaggi (spam), la creazione di account multipli con l'intento appunto di distribuire contenuti sospetti, il download di software o applicazioni che consente agli utenti di utilizzare più account contemporaneamente sullo stesso dispositivo e l'utilizzo di prodotti speciali che supportano decine di schede sim.

Vi suggeriamo quindi di fare attenzione a messaggi sospetti, con link associati, che potete ricevere su WhatsApp, spesso possono risultare un modo per catturare informazioni personali sul vostro account ed in generale sul vostro smartphone