Il conto alla rovescia è partito e questa volta comincia dall’Europa, e precisamente da Vienna, in Austria.
È questa infatti la città che dal 2020 sarà dotata di semafori intelligenti, progettati dalla società tecnologica Günther Pincher.
Perché si chiamano intelligenti?
Questi semafori sono chiamati intelligenti perché sono in grado di capire le intenzioni dei pedoni in soli due secondi. Grazie alle telecamere di cui sono dotate, che forniranno immagini scansionate fino a 9 metri di distanza, queste telecamere, una volta individuati i pedoni, inviano un segnale che dà il via libera ai pedoni per attraversare la strada.
Sicuramente un nuovo modo di vedere e di considerare il mondo della viabilità e dei trasporti. Con questo sistema, che se funziona dovrà essere esportato nel resto del mondo al più presto, si potrà garantire una riduzione di semafori ed un successivo ma significativo risparmio di corrente elettrica.
Dagli studi effettuati è emerso che questi semafori intelligenti faranno risparmiare dai tre ai quattro secondi rispetto ai tradizionali pulsanti fisici presenti oggi a Vienna come in Italia.
Ma non è tutto, cambia anche il tempo del semaforo rosso
Ma non è tutto perché questi semafori sono talmente intelligenti da riuscire ad estendere la durata del segnale rosso nel caso in cui le persone dovessero cambiare idea all'ultimo secondo.
Finalmente non vedremo più persone che passano col rosso perché spazientite e finalmente eviteremo di vedere auto ferme in code infinite, perché per far passare un solo pedone il semaforo resta rosso più del dovuto. Questa scoperta è davvero innovativa e potrebbe, in qualche modo, poter risolvere, anche se solo in parte, il problema del traffico, presente in tutte le città italiane più importanti.
Gli sviluppatori poi hanno pensato veramente a tutto e per risolvere i problemi connessi alla privacy, che potrebbero derivare dall’utilizzo di questi nuovi semafori, hanno spiegato che l'immagine catturata della fotocamera si basa solo ed esclusivamente su informazioni geometriche che permettono di riconoscere la conformazione degli individui.
Ancora una volta sono le aziende europee le risolutrici di problemi che attanagliano l’intero mondo, ma ancora una volta i progetti non sono sperimentati né utilizzati da alcuna città italiana.
Sicuramente nel nostro paese un problema c’è. Un problema che inizia con la mancanza di sensibilità verso questi settori che si dimostrano essere sempre più il futuro, e che termina con la mancanza di volontà delle nostre Istituzioni, dalla più piccola alla più grande, nel voler semplificare ed innovare il nostro paese, le nostre regioni e le nostre città.