L'associazione a tutela dei consumatori Altroconsumo ha reso pubblica una propria inchiesta sui vari costi occulti presenti nelle offerte telefoniche a tariffa fissa dei quali la maggioranza dei consumatori sono totalmente all'oscuro almeno fino a quando, insospettiti dalla necessità di continue ricariche, non chiamano il proprio servizio clienti scoprendo di avere attivi, sulla propria numerazione, dei servizi a pagamento non richiesti. Vediamo, quindi, di scendere, maggiormente, nel dettaglio e di capire cosa si sta facendo o meno per porre rimedio.

Anche perché, nel frattempo, gli operatori telefonici sono stati avvisati dall'agcom che, se continueranno a mantenere la fatturazione a 28 giorni, subiranno altre sanzioni pecuniarie.

L'indagine di Altroconsumo

Mentre siamo tutti in attesa della decisione del Tar Lazio sulla questione dei rimborsi ai consumatori per la fatturazione delle bollette telefoniche a 28 giorni, che dovrebbe arrivare entro ottobre 2018, come accennato, Altroconsumo ha svolto un'analisi dettagliata delle offerte a tariffa fissa dei vari operatori, scoprendo un lungo elenco di servizi a pagamento, inseriti nelle medesime ed esplicitati, quasi esclusivamente, solo nelle microscopiche clausole dei contratti che, di solito, vengono firmati con non carenza nei vari punti vendita e che la maggior parte di noi non si prende il tempo di leggere, se non dopo averli firmati.

Tra questa tipologia di costi, che possono anche far raddoppiare l'importo mensile delle ricariche a conti fatti, vi sarebbero, ad esempio, il servizio ti ho cercato, oppure la più classica segreteria telefonica, ma anche un canone aggiuntivo per l'installazione e l'aggiornamento dell'antivirus.

L'indagine ha messo in evidenza come, per tutti i più grandi operatori telefonici del nostro Paese, quindi Tim, Vodafone, Wind3 e Fastweb, non fossero proposte offerte su misura per le richieste del cliente, ma offerte standardizzate e basate su minuti illimitati e almeno 10 Gigabyte di Internet.

Questo, in quanto il margine di redditività tra i vari operatori si è livellato e, probabilmente, offerte strutturate diversamente non sono ritenute competitive e, di conseguenza, ridurrebbero i guadagni.

Cosa è stato fatto a tutela dei consumatori

Ovviamente, l'associazione Altroconsumo ha provveduto ad inviare una segnalazione relativa ai servizi aggiuntivi, cosiddetti ancillari, presenti nei contratti degli operatori, sia all'Agcom che all'Antitrust, provvedendo a specificare che tali costi, spesso, vengono comunicati al cliente dopo varie insistenze.

Inoltre, viene evidenziato come le procedure di disattivazione, spesso, siano complicate in quanto sarebbe necessario passare obbligatoriamente dai Call center dei vari servizi clienti, senza potersi rivolgere al punto vendita. Viene, quindi, richiesto un intervento da parte delle stesse autorità. Si preannunciano ulteriori sanzioni? Staremo a vedere.