Torna al Salone del Libro di Torino la narrazione della seconda guerra mondiale. Nei locali all'avanguardia del padiglione 3 è stato un bagno di folla per la presentazione Rai dei dvd. Tra gli ospiti che hanno intrattenuto i visitatori Silvia Calandrelli, Giuseppe Gianotti e Paolo Mieli che ha tenuto una mini-lezione introduttiva sull'argomento. In particolare Mieli ha spiegato fin nei minimi dettagli molti retroscena e interpretazioni inedite sulla sanguinosa vicenda storica. Da storico e giornalista l'ex direttore del Corriere ha spiegato, con calma e lucidità, aspetti inediti della seconda guerra mondiale.

«Quante incognite che rimangono tuttora, quanti errori di valutazione che hanno disfatto il sistema nazista e fascista - ha spiegato l'ex direttore del Corriere - e quanta disinformazione che circola ancora, dopo tanto tempo, sulla Storia. La Polonia è stato il luogo da dove tutto è iniziato e alla fine verrà consegnata alla Russia con dolore e atrocità. Ma la storia - continua Mieli - appare in maniera diversa perché non sono mai state tematizzate in questa maniera».

Salone Internazionale del Libro di Torino, la lectio magistralis di Paolo Mieli.

L'evento è stato interamente gestito dalla figura di Mieli che ha risposto alle domande di Giuseppe Gianotti con aneddoti, curiosità e anzi spazio alle vicende personali che hanno formato il direttore.

«Mi chiedo quanto ne sappiamo gli studenti in Italia sulla seconda guerra mondiale - continua Mieli - abbiamo anche testato con questionari specifici le loro conoscenze in materia. C'è ancora molto da dire sulla vicenda. Facciamo un esempio: dopo il 1989 la Germania si riunificò, e parte della Germania orientale era più arretrata, e tutti gli osservatori europei scommettevano che per unificare le due parti occorrevano più di 50 anni.

Nel nostro sud Italia le condizioni erano molto simili, ma sono passati 150 anni e ancora sussistono problemi. Invece la Germania, grazie ad uno sforzo di volontà, è riuscita a superare i problemi e ha una visione condivisa della propria storia.

Da noi non è così: noi ufficialmente raccontiamo che siamo una nazione. Quando faccio un intervento nel Sud è diverso il modo di sentire, di nutrire, legittimi sentimenti dell'Italia meridionale.

Bisogna crederci in un'unica nazione ed avere un sentimento condiviso, anche con elementi sgradevoli. Cosa che la Germania ha fatto nel 1900 perché non ha eluso nessun argomento. La Germania è un paese che non amo particolarmente. All'inizio della prima guerra mondiale la Germania era la nazione più aggressiva. La fine della prima guerra mondiale fu qualcosa di drammatico: inflazione alle stelle sotto la repubblica di Weimar. Poi arriva Hitler che tra il '33 e il '39 unisce in maniera spettacolare la Germania. E' chiaro, io odio Hitler, metà della mia famiglia è stata uccisa, io sono di origini ebree. Ma constato i fatti.

La Germania quando sconfisse la Francia era padrona di tutta l'Europa.

Per farla capitombolare ci voleva l'errore del giugno 1941: l'attacco alla Russia. Per 3 volte la Germania era padrona dell'Europa. C'è un segreto nell'indole tedesca che va analizzata, delle verità anche scomode da dirci. E spero che questa presentazione dvd - conclude Mieli - possa interessare giovani e adulti».