Dopo l’approvazione da parte dell’Asl To 1 della delibera che cancella dal presidio le strutture complesse A,B,C di oculistica universitaria, anestesia, laboratorio di analisi e le strutture semplici dipartimentali di medicina e diabetologia, l’ospedale oftalmico di Torino, consideratoun’eccellenza piemontese in tutta Italia, sembra destinato allo smembramento. Lancia l’allarme il consigliere regionale Gianluca Vignale (nella foto), secondo il quale “la chiusura del presidio porterà ad un allungamento delle liste d’attesa per visite, interventi ambulatoriali e chirurgici in tutta la provincia di Torino e in tutta la regione.

Inoltre spezzettando le competenze in ospedali differenti verrà meno un Pronto soccorso dedicato alla cura degli occhi e una specializzazione che solo un numero così alto di interventi ha dato nel tempo”.

Contrari alla chiusura del presidio si erano dichiarati, già all’indomani dell’annuncio di riorganizzazione della rete sanitaria piemontese (D.G.R. 19 Novembre 2014, n. 1-600), anche i massimi dirigenti del presidio ospedaliero ed i sindacati di categoria, secondo i quali non solo rischia di andare disperso un patrimonio di professionalità altamente specializzate, ma anche il previsto taglio di questo servizio sanitario non è giustificato neppure da esigenze di bilancio: “siamo forse il solo ospedale – sottolinea il direttore sanitario, Elisabetta Sardi – con il bilancio in attivo, nonostante siamo costretti a pagare anche una parte delle spese dell’Asl di via San Secondo”.

Ad oggi, ancora non si sa dove esattamente saranno ricollocati medici, infermieri e attrezzature oggi presenti nell’ospedale di via Juvarra, né quali strutture (si parla delle Molinette e dell'Ospedale San Giovanni Bosco) si faranno carico della sua tutt’altro che trascurabile mole di lavoro.

I numeri dell’Oftalmico

Centro di riferimento regionale per tutte le problematiche diagnostico-terapeutiche connesse all’occhio e per la rieducazione visiva, l’Oftalmico- dotato di cinque sale operatorie (di cui una sempre disponibile per le urgenze) e di un pronto soccorso specialistico - ha assicurato, infatti, solo nel 2014, ben 14.634 interventi chirurgici, 53.084 passaggi in Pronto soccorso e 61.020 prestazioni ambulatoriali.

Numeri in continua crescita, che fanno gola al settore privato. “Molti pazienti – afferma il primario Claudio Panico – vengono da noi perché non riescono a prenotare altrove, tramite il servizio sanitario nazionale, una visita oculistica in tempi ragionevoli”. Adesso cosa faranno?