Poiché anche nel capoluogo piemontese circolano vetture Volkswagen, al centro nei giorni scorsi dello scandalo delle centraline truccate che alteravano i valori dei gas di scarico, anche la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un fascicolo d'indagine, per ora contro ignoti, avente ad oggetto – come si legge nel comunicato stampa rilasciato dal procuratore generale, dott. Armando Spataro, titolare del fascicolo insieme al dott. Raffaele Guariniello (sempre in prima linea a difesa della salute e della sicurezza ambientale),– accertamenti preliminari “anche finalizzati alla verifica della competenza territoriale di questo ufficio, in ordine a eventuali ipotesi di reato”.

I reati ipotizzati dagli inquirenti sono quelli di frode in commercio (art. 515 c.p.) e di disastro ambientale, quest’ultimo punito dal nuovo art. 452-quater c.p. con la reclusione da 5 a 15 anni. Gli accertamenti annunciati, affidati dalla Procura ai carabinieri del Nas, che si avvarranno anche della collaborazione di un gruppo di esperti del Politecnico di Torino, riguarderanno non solo le vetture Volkswagen, ma anche quelle di altre marche automobilistiche. Un’indagine a 360 gradi, insomma, che richiederà probabilmente tempi lunghi. Vedremo se l’esempio torinese sarà seguito anche da altre procure, con i conflitti di competenza che potrebbero derivarne, o resterà un caso isolato.

Le mosse del Governo e delle associazioni dei consumatori

Sulla vicenda, peraltro, il ministro del trasporti Graziano Delrio ha già annunciato controlli a campione su mille autovetture diesel di tutte le marche immesse nel mercato italiano, in attesa che vengano resi noti i dati reali dei veicoli interessati. Sullo stesso fronte si muovono anche le associazioni dei consumatori (codacons in testa): le azioni collettive (le c.d. class action) finalizzate ad ottenere, oltre che il blocco delle vendite, il risarcimento dei danni subiti dai proprietari delle auto coinvolte nella truffa, ma anche da tutti i cittadini, motorizzati e non, a causa dell’eccesso, rispetto ai limiti imposti dalla normativa italiana ed europea, di emissioni inquinanti, sono ormai in rampa di lancio.