Torna il festival di criminologia con un preciso obiettivo. Dal 3 al 9 aprile la città del nume dell'antropologia criminale Cesare Lombroso si lascia alle spalle la facile trasformazione della Cronaca Nera in fiction e cerca più scientificità. Spesso anche le vicende giudiziarie sono trattate dai media con poco rispetto come sta avvenendo alla Juventus, dopo l’audizione davanti alla Commissione antimafia, la settimana scorsa

''Sulla vicenda-biglietti, che coinvolge la Juventus, non siamo preoccupati: noi dobbiamo occuparci della giustizia sportiva.

Però, mi sembra si stia facendo un processo mediatico”. Lo ha detto Michele Uva, dg della Federcalcio, a Palermo, prima della sfida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio di Russia 2018 fra Italia e Albania, finita 2 a 0.

Dallo sport alla malavita

Nemmeno l’avvocato Luigi Chiappero che difende la Juventus vuole che il caso si trasformi nell’ennesimo legal thriller e ha preso subito le distanze delle organizzazioni malavitose che avrebbero gestito il racket dei biglietti allo Juventus Stadium. Aveva dovuto farlo anche il presidente dei bianconeri, Andrea Agnelli.

Anche per evitare situazioni come queste è stato inserito nel team organizzativo della II edizione del Crime Festival, il mese prossimo, il maggiore del Carabinieri Biagio Fabrizio Carillo, docente di Tecniche Investigative in varie università e capo dei Nas di Alessandria.

Non che l’ufficiale Carillo disdegni la fiction, anzi è un esperto di quella cinematografica e soprattutto di quella letteraria. Per quanto riguarda il primo settore, ne ha dato prova in molte conferenze. Per l’Edizioni scientifiche del Capricorno ha scritto con Massimo Tallone diversi romanzi noir di successo sul personaggio della detective Lola che indaga sulla Morte di una marchesa.

Entrambi gli autori, che vogliono ripetere l'esperienza della coppia di scrittori Fruttero e Lucentini, hanno più volte affermato durante l'ultima loro presentazione al Mondadoristore di Chieri che la diffusione sui media di un criminal case può suggestionare, ma solo gli psicolabili arrivano alla violenza efferata.

I bounty hunter indagano

E' stata una serata, tipo quella di Milano. Per quanto riguarda la città meneghina città meneghina, l’investigatore privato Luciano Ponzi che dopo Brescia e Verona ha aperto anche qui un'agenzia investigativa.

Ora spiega: “La nostra esperienza ci consente di affrontare sia una complessa indagine per una multinazionale, sia una altrettanto complessa investigazione. L'indagine si svolge attraverso social e nuovi tool che in realtà non sono altro che la vita moderna di tutti noi”.

In una società 4.0, il mestiere del bounty hunter è diventato sempre più complesso e non può essere lasciato al fai da te. Ci vuole preparazione tecnica, anche se negli Usa i criminologi sono quasi tutti laureati in psicologia, informa il maggiore Carillo, laureato in giurisprudenza.

Ormai sono aziende specializzate in reati a dover indagare su altre imprese che non pagano le tasse. A Torino il crimine sarà affrontato da diverse prospettive: dai big data della CIA all’ecomafia, allo stalking con approfondimenti sulla grafologia, la corruzione nella Pubblica Amministrazione, la psicologia, la criminalità femminile, il terrorismo internazionale.

Non mancheranno digressioni sul corso di un'indagine Si va dalle impronte digitali alle tracce di dna, rintracciate sulla scena del crimine. Poi vengono le indagini informatiche e le intercettazioni telefoniche. Infine l’elaborazione del profilo psicologico del sospetto.