Archiviati gli errori della seconda puntata, che ha messo in difficoltà un po’ tutti i concorrenti e ha mostrato le prime debolezze – a volte incorreggibili – dei cantanti, i dieci concorrenti rimasti si affrontano ritornando a calcare le scene con pezzi più adatti alle loro capacità, a volte chiedendo personalmente ai giudici di scegliere qualcosa di diverso per le loro esibizioni.

La serata comincia subito al massimo, presentando sul palco tutti i concorrenti impegnati in un’esibizione corale di “Killing me softly” che è probabilmente uno dei momenti più emozionanti finora all’interno della competizione.

L’arrangiamento è ottimo e le voci, anche le più aspre, si armonizzano bene fra loro. Naturalmente spiccano all’interno dell’esibizione già i concorrenti su cui i giudici più puntano in vista della finale.

Meno complimenti e più critiche tecniche da parte dei giudici

Nonostante i concorrenti si presentino sul palco più convinti, i giudici diventano meno prodighi di complimenti: cominciano a fare le pulci a ogni esibizione e cercano di offrire giudizi che tocchino anche la parte tecnica e non solo le impressioni emotive.

Mika si rivela il più umorale di tutti, sempre pronto a difendere a spada tratta i suoi ragazzi, anche più di quanto facciano gli altri giudici; Skin si trova ad affrontare il dramma di dover eliminare una delle sue ragazze; Fedez è sempre prodigo di battute (non tutte azzeccate) e le parrucche di Elio sono ogni volta più improponibili e divertenti.

Non mancano gli scontri, come quello fra Fedez e Mika, che accusa il primo di aver voluto calcare troppo la mano, scegliendo di far interpretare agli Urban Strangers un pur convincente arrangiamento della controversa canzone “Rape me” dei Nirvana.

Qualche critica sorge anche per Gio Sada, colpevole di essere “troppo teatrale” nella sua interpretazione di Jim Morrison, che non si rivela la sua performance più convincente ma conferma la grande professionalità di uno dei concorrenti più anziani del talent.

Davide fa impazzire tutti con Sam Cook (strappando a Skin un entusiastico “è vero, tu sei un nero”), Luca convince ancora persino vestito da Piccolo Principe e anche i Moseek si riprendono dalla loro ultima esibizione, riuscendo a conquistare persino Mika, sempre freddo finora nei loro confronti.

La serata scorre rapida ma non mancano le polemiche

Se l’esibizione di Emma Marrone risulta più spigliata di quella della Michelin della settimana scorsa, le procedure per le eliminatorie sono più veloci e si abbatte la suspense, dichiarando immediatamente chi andrà ai ballottaggi al termine di ogni manche.

Il numero di concorrenti si riduce, la loro familiarità sul palco cresce e questo incide sullo spettacolo, che comincia a ingranare e si fa più coinvolgente. Sorgono anche le prime polemiche sulla scelta di ammettere al talent personalità non ancora mature ma capaci di creare il fenomeno.

È così che si arriva di fronte alla difficilissima scelta di decidere chi tenere dentro fra Eleonora e Margherita.

I giudici, che finora hanno privilegiato la personalità dei cantanti e il loro essere un “fenomeno”, si ricordano improvvisamente delle loro capacità canore e salvano in corner Margherita.

La rabbia di Eleonora esploderà negli Xtra-Factor, forse esagerata come il personaggio che è stato deciso di lasciarle interpretare sul palco, ma non a torto la ragazza accusa i giudici e soprattutto Skin di averla illusa: se è vero che i limiti di una ragazza così giovane e autodidatta erano evidenti fin dall’inizio, perché convincerla che la sua personalità sarebbe bastati ad andare fino in fondo?

È il lato oscuro del talent, che macina persone per il bene dello spettacolo, a scapito delle loro reali possibilità.

Così anche il tentativo poco sentito di aprire il palco a persone più “normali” e distanti dalla media dello show business ha finito solo per mettere in ridicolo una ragazza inesperta che, con un rifiuto ragionato alle audizioni, avrebbe avuto la possibilità di migliorarsi fin da subito.