Giuseppe Cossentino, regista e sceneggiatore partenopeo si racconta al nostro quotidiano. Vincitore di ben tre premi oscar nella categoria "WEB series" nel 2015 ed apprezzato dalla critica nazionale per la sua soap "Passione senza fine" è pronto al salto di categoria e ad uscire dai confini nazionali.

Non molto tempo fa, il "Corriere del mezzogiorno" ha definito la sua serie web radiofonica "Il nuovo posto al sole". Ci sono similitudini con questa fiction?

“Un Posto al Sole” è un must della fiction made in Italy, un esempio da seguire, e sono stato onorato.

Ma la mia fiction per il web, dal titolo “Passioni Senza fine”, è un radiodramma 2.0 in versione di audio dramma. Per ora non ha nulla di televisivo come UPAS. L’operazione che porto avanti dal 2011 ad oggi è quello del recupero del radiodramma, dell’ascolto in formato di fiction a puntate per il web. Tra le similitudini c’è solo la città in cui è ambientata la storia, Napoli. A me piace definire Passioni più una Dynasty in salsa napoletana. “Passioni Senza fine” si identifica come la prima soap opera radiofonica italiana per il web, proprio per la trama “soapish” si è voluto tentare un esperimento riuscitissimo come avvenne con “Sentieri” nel 1937 per radio. Alla soap opera hanno partecipato nomi amatissimi dal grande pubblico come Emanuela Tittocchia, Lorenzo Patanè, Marco Cassin e Ivan Boragine, reduce dal successo della serie cult Gomorra.

Quale regista ha influenzato fortemente il suo lavoro?

Se devo scegliere, il regista e sceneggiatore Ryan Murphy, il creatore delle serie cult American Horror Story, Glee, Nip/Tuck. Adoro le sue serie, hanno un linguaggio vero, crudo, storie scomode e a volte anche scabrose. Ed ho sempre cercato di creare storie scomode, scabrose ma allo stesso tempo che facessero riflettere colpendo il pubblico con messaggi intensi e forti.

Quale attore o attrice vorrebbe dirigere nel suo prossimo progetto?

Solo uno? Ce ne sono tanti… Stefano Accorsi, Giuliana De Sio, Stefania Sandrelli, Nancy Brilli, Toni Servillo… la lista è lunga, meglio che mi fermi, altrimenti finiremmo per l’anno nuovo direttamente.

Il segreto del successo di "Passioni senza fine" è...

Unire la tradizione del radiodramma della radio tradizionale, all’innovazione del web.

La qualità delle storie e del cast. E sicuramente il mio entusiasmo con quello di tutti che dall’inizio abbiamo creduto in un progetto nato dal nulla ed ora da anni è diventata una delle realtà più longeve del web seriale italiano, tanto da vincere un’Oscar come miglior web soap nel 2015 ai Rome Web Awards.

Pensa che un regista di web-serie debba essere considerato un professionista di serie B?

Assolutamente no. Anzi, tutti gli sceneggiatori, registi, i web artist che operano in rete hanno una posizione di lusso, non sono condizionati dai grandi network e sono liberi di lavorare e dare spazio e sfogo alla loro creatività, questo è un bene.

Come è cambiata la sua vita professionale dopo la vittoria dei tre oscar?

Vincere gli Oscar del Webnon capita tutti i giorni. E’ cambiata tanto dandomi una popolarità mediatica incredibile, tanto che a quel punto mi sono detto: "ma perché non sfruttiamo questa forza mediatica per aprire un qualcosa di tutto mio?". E così mi sono trasformato oltre a sceneggiatore, regista oggi sono anche un blogger, che non si discosta tanto dalla scrittura ed ho aperto un webzine multimediale, ITALY IN THE WORLD che ha l’obiettivo preciso attraverso i new media di parlare dell’Italia da un punto di vista diverso, quello dell’arte, della bellezza, della cultura e dello spettacolo.

Quali sono i suoi progetti per il 2016?

Sto preparando diversi nuovi progetti su carta e non solo sempre per il web e parteciperò ancora alla terza edizione dei Rome Web Awards 2016 attendo risposte di altre selezioni e in cerca di nuovi festival per i progetti realizzati. Ma sicuramente tra i progetti continuare a scrivere nuove appassionanti storie per il mio pubblico che mi segue da anni.