Ormai non ci sono più dubbi: quella che andrà in onda dal 6 al 10 febbraio sarà un’edizione del Festival di Sanremo ad immagine e somiglianza del suo ideatore, Claudio baglioni, che da “dittatore artistico” ha voluto molte delle scelte innovative che caratterizzeranno la rassegna. Infatti l’abolizione dell'eliminazione per chi è in gara, che ''sembrava un'umiliazione per i cantanti'', l’allungamento dei brani fino a quattro minuti, la scomparsa della serata delle cover, per lasciare spazio a duetti e reinterpretazioni delle canzoni, sono tutti cambiamenti che portano la firma del cantante romano.
Baglioni ha rivoluzionato la formula, con il sogno di far trionfare “l’immaginazione al Festival”, in questa sessantottesima edizione.
Un cambiamento rischioso
Il rischio a questo punto è che questo radicale cambiamento, con l’idea di mettere finalmente le canzoni al centro della scena, allontani gli spettatori dalla televisione, in quello che pur sempre resta uno dei principali eventi della tv pubblica. A compensare il rigore di Baglioni ci penseranno i due conduttori, una già “gasatissima” Michelle Hunziker, in prestito da Mediaset, e Pierfrancesco Favino, che già nella conferenza stampa di presentazione è riuscito ad animare un’atmosfera un po’ ingessata e fredda con i suoi brillanti interventi.
L’intenzione per la showgirl svizzera, che aveva già condotto con Pippo Baudo nel 2007, è quella di portare “gioia, leggerezza e semplicità”, mentre il “Banderas italiano” vivrà un vero e proprio battesimo sul palco dell’Ariston, forte dell’ormai consolidata esperienza teatrale.
Scelte che faranno discutere
Quindi un Festival, che Baglioni si è trovato ad organizzare per “la resa di Conti”, in cui la musica dominerà ed anche i cantanti ospiti (i giornali hanno fatto i nomi, non smentiti dal direttore artistico, di Laura Pausini, Liam Gallagher, Sting e 30 Seconds to Mars) dovranno preparare interventi ad hoc che omaggino in qualche modo l’Italia, sulla scia di quello che avveniva negli anni d’oro in Riviera quando grandi star straniere arrivavano al Casinò per cantare nella nostra lingua.
Inoltre è stata esclusa la presenza di ospiti completamente slegati dal contesto, come quegli attori di Hollywood lautamente pagati per fare le loro “vacanze sanremesi”, mentre ci saranno di sicuro alcuni comici, che potranno esprimersi liberamente anche in tempi di par condicio. Non è stato svelato se arriverà un premio per Milva, come chiesto in questi giorni da Cristiano Malgioglio, ma è probabile che Baglioni festeggi in qualche modo i suoi cinquant’anni di carriera sul palco dell’Ariston, caratterizzato da un’insolita scenografia bianca, una “tela da imbrattare” ideata da Emanuela Trixie Zitkowsky.
L’incognita del pubblico
Il tutto costerà come lo scorso anno, circa 16,4 milioni di euro, interamente coperti dalla raccolta pubblicitaria che, a un mese dall’inizio, ha già sfiorato i 25 milioni (l’anno scorso superò i 26). Il direttore di Rai1, Angelo Teodoli, non si sbilancia e si augura un ascolto che tocchi il 40% di share, con una stima molto prudenziale. Certo, le scelte di Baglioni rischiano di allontanare una parte del pubblico, ma non è detto che nelle prossime settimane non si arrivi a una qualche forma di compromesso, visto che si sta ancora lavorando su molti aspetti, come l’anteprima ed il Dopofestival, che nelle intenzioni degli autori dovrebbe essere un’appendice musicale della gara, piuttosto che un’arena dove polemizzare.