Si è conclusa la prima serata dell'edizione numero 68 del Festival di Sanremo. Ieri sera si sono esibiti tutti i cantanti in gara e hanno fatto ascoltare le loro canzoni. Buonissima la prima per il trio Baglioni-Hunziker-Favino. Tra gli ospiti attesi assente la Pausini per problemi di salute, grande successo per Fiorello e per la coppia Gianni Morandi-Tommaso Paradiso. Ma andiamo a dare un giudizio alle canzoni in gara.

Annalisa (Il mondo prima di te) 6,5: A lei il compito di rompere il ghiaccio e lo fa egregiamente. Canta abbastanza disinvolta e sembra aver già preso confidenza con il palco, la sua è una bellissima voce e la canzone non è niente male.

Ron (Almeno pensami) 7,5: Presenta un brano inedito del grande Lucio Dalla e lo interpreta alla grande. Si candida ad occupare i piani alti della classifica di questo Festival. Per capirne di più serviranno più ascolti.

The Kolors (Frida, mai mai mai) 7: Per la prima volta cantano in Italiano e superano a pieni voti la prova. Il brano risente dell'influenza di band straniere come Lumineers e Imagine Dragons, soprattutto nei cori e negli effetti-voce. L'assolo di Stash in coda al brano lo rende abbastanza piacevole nel complesso.

Max Gazzè (La leggenda di Cristalda e Pizzomunno) 8: La qualità in questo Festival è aumentata parecchio rispetto alle precedenti edizioni e questa canzone lo dimostra.

Max Gazzè si presenta con un brano sublime, un testo che fa l'occhiolino alla grande tradizione dei nostri cari, vecchi cantautori. Una storia d'amore raccontata in chiave letteraria che punta decisamente ad aggiudicarsi la vittoria finale.

Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico (Imparare ad amarsi) 5: Il primo voto basso lo prende la Vanoni, una veterana del Festival.

Il brano non è bruttissimo ma è veramente troppo "anziano" nello stile e nella veste lirica. Si piazzano comunque a metà nell'indice di gradimento.

ermal meta e Fabrizio Moro (Non mi avete fatto niente) 6,5: tralasciando il fatto che rischino di essere squalificati a causa del brano auto-plagiato dal coautore Febo, dai due ci si aspettava molto di più.

Il tema della canzone è molto forte ma l'interpretazione di ieri sera non è stata delle migliori, non hanno trasmesso pienamente la crudezza del loro messaggio. Promossi con riserva (si spera).

Mario Biondi (Rivederti) 6: Voce soul, arrangiamento notevole, atmosfere particolari, ma francamente noiosa nel contesto di questo Festival. Strappa comunque una sufficienza.

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli (Il segreto del tempo) 5: Il pezzo è davvero troppo "Pooh", i due sembrano anche parecchio in difficoltà e fuori forma. L'età che avanza si fa sentire sul palco dell'Ariston e l'unica cosa che li salva è la forte emotività della loro interpretazione. Alla fine si commuovono entrambi ma del brano non resta nulla.

Lo Stato Sociale (Una vita in vacanza) 8: Dalla scimmia nuda che balla alla vecchia che balla il passo è brevissimo; erano gli outsiders di questo Festival ma ieri sera hanno conquistato l'Ariston. Lodo Guenzi è stonatissimo e non pare se ne faccia un problema, l'esibizione è stata pirotecnica, un vero e proprio show. Tra cori alla Battiato e parentesi che ricordano Vasco e Rino Gaetano, i bolognesi la portano a casa. La ballerina anziana in Eurovisione è il colpo da maestri per convincere il pubblico a votarli e a rivederli. Francesco Gabbani ha già fatto scuola.

Noemi (Non smettere mai di cercarmi) 4: Insufficienza piena per Noemi che presenta un brano veramente fiacco e con un'esibizione abbastanza molle.

Classico brodino sanremese che comunque ha l'apprezzamento del pubblico.

Decibel (Lettera dal duca) 7: Enrico Ruggeri e company sono in forma smagliante. Il loro è un pezzo che vuole omaggiare il grande David Bowie e lo fanno con musica e testo davvero niente male. Chitarre rock, sintetizzatori e atmosfere che spaziano tra gli anni '70 e '80. Non meritano l'ultima fascia nelle preferenze.

Elio e le storie tese (Arrivedorci) 8: La loro esibizione è sempre uno spettacolo. Riscrivono in chiave ovviamente demenziale la storia della loro carriera ed è il loro regalo ai fan prima dell'annunciato scioglimento. Arrangiamento come al solito superiore alla media di tutte le canzoni in gara.

Giovanni Caccamo (Eterno) 6: Strappa una sufficienza in mezzo a qualche sbavatura.

Anche qui siamo di fronte al classico brano melodico sanremese che pecca di originalità, ma potrebbe fare passi avanti.

Red Canzian (Ognuno ha il suo racconto) 3: L'altro ex "Pooh" della serata si aggiudica il titolo di peggior brano dell'edizione. Totalmente anacronistico e a tratti anche abbastanza fuori contesto. Testo che non ha nulla di nuovo e praticamente niente da dire in questo 2018. Finisce nella fascia rossa meritatamente.

Luca Barbarossa (Passame er sale) 6,5: Un ritorno alla tradizione, allo splendido dialetto romanesco ma soprattutto ad un romanticismo sincero. Buon brano e piacevole esibizione.

Diodato e Roy Paci (Adesso) 7: Non hanno il gradimento del pubblico ma il loro brano è molto valido.

Il giovane cantautore sa scrivere bei testi e Roy Paci che suona la tromba in maniera così malinconica è davvero un qualcosa di inedito. Sapevano di dover sgomitare, ci auguriamo possano andare avanti.

Nina Zilli (Senza appartenere) 6: Anche qui niente di nuovo, si continua sul filone "femminista" ma politicamente corretto che già lo scorso anno aveva premiato Paola Turci. Ovviamente ha il gradimento della giuria.

Enzo Avitabile. Peppe Servillo (Il coraggio di ogni giorno) 5,5: Anche da loro ci aspettavamo qualcosa di meglio. Il tema annunciato era molto interessante ma poi il risultato ha lasciato abbastanza a desiderare. Al pezzo manca qualcosa per affondare il colpo a livello emotivo, anche se l'idea e l'arrangiamento rimangono buone.

Finiscono tra quelli a rischio, com'è giusto che sia.

Le Vibrazioni (Così sbagliato) 7: Non avremmo scommesso una lira sulla loro reunion ma invece i ragazzi si presentano in forma smagliante. Sarcina ha una voce potentissima, il brano è rock, il ritornello è orecchiabile, l'assolo di chitarra alla fine suggella un'esibizione notevole e piena di energia. Perchè finiscono nella fascia rossa allora? Non è dato sapere, ma l'orario ormai era proibitivo. Meritano un'altra possibilità di sicuro.