Abituati ai messaggi traboccanti d’affetto e commozione per la morte di Fabrizio Frizzi, giunge oggi alquanto stridente e quasi incomprensibile il commento di Enzo Ghinazzi (Pupo) apparso su due dei suoi profili social, Twitter e Facebook.

Si riferisce a degli “ipocriti” non meglio definiti, che avrebbero causato gravi angosce all’amato presentatore, favorendo il peggioramento delle già precarie condizioni di salute. Accuse gravi, verso “certa dirigenza Rai”, incurante dei rapporti umani che Fabrizio invece coltivava e viveva nell’assoluta semplicità che lo ha contraddistinto sin dalle prime apparizioni pubbliche, così come nella vita privata.

‘Chi adesso ti rimpiange dovrebbe vergognarsi’

Ed è proprio sulla distinzione tra personaggio pubblico e amico intimo che Pupo oggi fonda le sue accuse ed esprime la sua rabbia. “Abbiamo condiviso momenti professionali meravigliosi”, recita il post, “e altri, privati, in cui mi raccontavi le tue sofferenze e le angosce che gli ipocriti che oggi ti rimpiangono, ti avevano causato”.

Ma a chi e a cosa fa riferimento esattamente? Non alle persone comuni, di certo. Non a quanti, in questi anni, lo hanno seguito, sostenuto, amato, circondato con quell’abbraccio che oggi più che mai si manifesta e si palesa attraverso la fila composta del suo immenso pubblico. Non da chi ha avuto il privilegio di condividere una parte della sua vita, professionale e privata.

Tantomeno da chi la vita gliela deve, per aver ricevuto la donazione più generosa che ci si possa aspettare da un estraneo: il midollo osseo, che oggi rivive e scorre nel corpo di Valeria Favorito, la ragazza, allora undicenne, che fu salvata in extremis da una grave forma di leucemia, grazie proprio ad un trapianto voluto da Fabrizio.

“Certa dirigenza Rai”, cita piuttosto in causa Pupo, la quale “se ne frega dei rapporti umani, è cinica, ti sta vicino solo quando gli servi perché hai successo”. E Fabrizio lui lo conosceva bene, per via di collaborazioni professionali, ma anche di frequentazioni private, durante le quali era naturale che ci si confidasse le proprie angosce e i propri patimenti, oltre a condividere le soddisfazioni.

E di patimenti sembrerebbe essercene stati abbastanza, dal momento che, come ha rivelato il cantante, durante la lunga intervista al “Corriere”, Fabrizio ha dovuto ingoiare tanti rospi.

Una persona ‘normale’

Si ricongiunge al sentire comune di queste ore, alla fine, Enzo Ghinazzi, ricordando l’amico con cui ha anche condiviso la passione per il calcio grazie alle tante trasferte per “La Partita del Cuore” a cui entrambi hanno prestato il volto. “Era una persona normale, e nel nostro mondo la normalità è un valore aggiunto”. Con le stesse parole, stamani, a “I Fatti Vostri”, Giancarlo Magalli ha salutato il presentatore della prima edizione della trasmissione di Rai Due, nel 1991.

“Fabrizio era una persona normale, che non faceva nulla di clamoroso per emergere: strano, oggi, in un mondo in cui emerge solo chi fa parlare – male - di sé!”