Giovedì 26 aprile è andata in onda la prima puntata di “Storie del genere”, un documentario targato Rai Tre e condotto da Sabrina Ferilli. Quest’ultima interroga i protagonisti nel “suo” salotto, prendendo spunto dalle loro testimonianze raccolte nell’anteprima del programma e cercando di dare voce indirettamente alle domande dei telespettatori.
Il tema del programma e i protagonisti della prima puntata
Il docu-reality prodotto da Kimera e diretto da Giampaolo Marconato si occupa in otto puntate di raccontare un tema di grande attualità: la disforia di genere.
“Con il termine disforia di genere – come riportato in una nota dell’Ufficio Stampa Rai – si definisce dal punto di vista scientifico il transessualismo, la condizione, cioè, in cui si trova chi ha una forte identificazione nel sesso opposto a quello biologico. Uno stato in cui il corpo rappresenta un limite, un ostacolo, una vera e propria gabbia che porta imbarazzo, disagio e dolore”.
Difatti, i protagonisti del programma stanno intraprendendo il percorso per il cambio sesso con il sostegno psicologico e medico del SAIFIP, il Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica, realizzato dal San Camillo - Forlanini di Roma. Il racconto viene fornito agli spettatori anche dal punto di vista degli stessi professionisti dell’Azienda ospedaliera, cercando di chiarire alcuni aspetti dell’argomento, come, ad esempio, l’invito della psicologa Maddalena Mosconi a scindere l’identità di genere dall’orientamento sessuale: Francesco nata Luna di ventinove anni e Elisa di ventisette anni che si interfaccia da breve tempo con la sua femminilità, dichiarano entrambi di aver scelto con che corpo amare una persona, maschio o femmina che sia.
Daniela (ex Maurizio), la più anziana del gruppo, è stata marito e padre e adesso ha deciso, non con poca sofferenza, di ricominciare la propria vita “all’insegna della verità”; come dice lei – “non si tratta poi neanche di decisioni o di scelte, ma di sopravvivenza. Mi sono rivolta al SAIFIP con una vera e propria richiesta d’aiuto”.
La spinta a voler intraprendere il percorso di transizione verso un altro sesso sopraggiunge da una ribellione interiore che porta il corpo a un punto di rottura, favorendo così il raggiungimento della consapevolezza che permette loro di percepire finalmente loro stessi come sono in realtà. Liberati dei vecchi panni possono finalmente riconoscere e accettare se stessi allo specchio, ponendo fine al senso di inadeguatezza.
Il transessualismo in tv
Il tema del transessualismo non è nuovo sui teleschermi italiani, difatti volgendo il nostro sguardo all’indietro possiamo citare Pif, autore e conduttore televisivo, che nel suo “Il Testimone” su MTV aveva indagato il percorso della transizione non solo dal punto di vista fisico, ma anche sul piano psicologico e sull’iter giuridico (il cambio dei documenti etc.) in due puntate, intitolate “Persone transessuali - F to M” (quinta stagione) e “Persone transessuali - M to F” (sesta stagione), andate in onda rispettivamente nel 2013 e nel 2014.
Un altro esempio è il docu-reality “Vite Divergenti: storie di un altro genere”, in onda nel 2015 su Real Time all’interno di una serata completamente dedicata al racconto della quotidianità delle vite transgender.
Si tratta di una produzione italiana originale che ha posto attenzione sul MIT, Movimento Identità Transessuale che si trova a Bologna, attraverso un racconto corale fatto da quattordici persone che mettono in luce le diverse sfumature dell’identità di genere.
Non mancano tuttavia tracce del passaggio delle persone transessuali nella TV generalista, i quali hanno fornito ai telespettatori una micro conoscenza di nuove forme di sessualità, oltre il classico binomio uomo-donna.
Prima su tutti Vladimir Luxuria (vincitrice dell’ottava edizione de “L’isola dei famosi” e nel 2015 giurata del concorso di bellezza “Miss Italia”), successivamente Angelina concorrente della terza edizione dell’adventure game “Pechino Express”, per la quale Rai 2 decise di accogliere la richiesta di non parlare nel programma della sua identità di genere (cercando di far spettacolo soltanto con la personalità dei partecipanti), ed infine Rebecca, nata Sabatino con un passato da Don Mauro, una delle concorrenti della quattordicesima edizione del Grande Fratello, che piacque al pubblico per il suo essere “tradizionale”, baluardo del focolare domestico e insolita portavoce di conformismo e di moralismo.
“Storie del genere” andrà in onda stasera con il consueto appuntamento in seconda serata, alle 23:05 su Rai Tre.