Otto anni di teorie, una profezia, una resurrezione avevano fatto credere ai fan di Game of Thrones che Jon Snow avrebbe ucciso il Re della Notte, ma la realtà è che non è andata proprio così. Maisie Williams è arrivato alle riprese dell’ultima stagione non sapendo che fosse destinata ad uccidere il Re della Notte, come si è visto nella terza puntata, perché come ha ammesso non aveva letto fino all’ultima riga le sceneggiature.

L’attrice, come il suo co-protagonista Kit Harington (Jon Snow), non aveva letto le sceneggiature dell’ottava stagione nella sua interezza per poter invece vivere in grande gli ultimi atti dal vivo durante le riprese insieme ai suoi compagni di viaggio.

Ha scoperto tutto solo attorno ad un tavolo della sala conferenze di Belfast: “Stavo entrando nel mood per poter affrontare le riprese e tutti parlavano del terzo episodio e il regista Miguel Sapochnik diceva" Hai già letto la sceneggiatura?". Quando gli ho detto di no ha risposto "Oh, non posso dirtelo allora”. Non riuscivo a capire la sua riluttanza nel parlarmi della puntata perché come tutti volevo sapere che sarebbe successo e chi avrebbe ucciso il Re della Notte. Era tutto pazzesco”.

Kit Harington invece ricorda come tutti fossero intorno ad Arya e al Re della Notte per vivere in prima linea l’esito della Battaglia: “Quando lo ha pugnalato con la daga in acciaio di Valirya ha ottenuto un enorme tifo da stadio".

Il colpo di scena è un successo monumentale per il suo personaggio, e del tutto inaspettato. Era così inatteso dalla stessa protagonista che Maisie Williams era convinta non sarebbe piaciuto ai fan di Game of Thrones: "Era incredibilmente eccitante. Ma ho subito pensato che tutti lo avrebbero odiato e che Arya questo non lo merita.

La cosa più difficile in ogni serie è quando costruisci un cattivo impossibile da sconfiggere, perché poi devi batterlo davvero e trovare un modo. Deve essere fatto in modo intelligente perché altrimenti le persone possono reagire male, 'Beh, non poteva essere così male quando una ragazza di pochi entra in scena e lo trafigge’.

Devi renderlo figo. Quando l’ho detto al mio ragazzo lui ha risposto 'Mmm, ma non dovrebbe essere Jon?' ".

Qualcosa è cambiata in lei in un preciso momento della 8x03 di Game of Thrones. Dopo aver girato la scena in cui Melisandre (Carice van Houten) fa un discorso ad Arya e le ricorda gli occhi marroni, gli occhi verdi e gli occhi verdi da chiudere, occhi da chiudere per sempre. Alla fine dunque la vera profezia è quella terza stagione e rappresenta il destino di Arya, ovvero cercare di fermare il Night King: ”Quando abbiamo girato con Melisandre, mi sono resa conto che tutta la scena con la donna rossa riporta Arya a tutto ciò per cui ho lavorato nelle ultime sei stagioni, da quattro se considerate l’arrivo nella casa del bianco e nero.

Tutto si riduce a questo momento. È anche inaspettato e questo è ciò che fa di questo show uno spettacolo. Allora ho pensato 'F..k you Jon, ho capito tutto' ".

Kit Harington dice di essere rimasto scioccato dal fatto che Arya sia stata l'unica a finire il leader dell'Esercito dei Morti, in particolare dopo che si era scontrato con lui in "Hardhome", ma ha apprezzato la svolta drammatica: "Ero sorpreso, pensavo che sarei stato io! Ma mi piace. Dà alla formazione di Arya uno scopo per avere un obiettivo finale. È molto meglio come lo fa lei e il modo in cui lo fa. Penso che frustrerà alcuni tra il pubblico, che Jon sta dando la caccia al Re della Notte e la lotta che tutti stanno aspettando non accadrà mai.

Ma è la cosa giusta per i personaggi. C'è anche qualcosa al riguardo sul non essere la persona che ti aspettti".

Per Miguel Sapochnik, l'obiettivo del regista era quello di convincere i fan che Jon avrebbe ucciso il Re della Notte, e poi estrarre il coniglio dal cilindro: "Ho pensato, 'Hmm, se vedo Arya in azione allora penserò che farà qualcosa'. Quindi si tratta quasi di farla uscire dalla storia per poi farla entrare come una sorpres facendo appuntare tutte le nostre speranze su Jon, perché per tutti era nel suo destino. Quindi seguiamo Jon in uno sequenza continuo. Voglio che il pubblico pensi: 'Jon lo farà, Jon lo farà ...' e poi fallirà. Fallisce all'ultimo minuto. Quindi spero che sia un bel passaggio, che nessuno vede arrivare la vera fine".

Maisie Williams era solo una di una dozzina di attori e centinaia di membri dell'equipaggio che hanno dovuto sopportare le famigerate 55 notti di riprese della Battaglia di Grande Inverno durante il congelamento delle piogge dell'Irlanda del Nord: “Non ero mai stata coinvolta in una battaglia prima, Arya non ci è mai entrata perché ogni anno non sono mai apparsa nell’episodio nove. Questo è bizzarro dal momento che Arya è quella che si è allenata di più. Non sono mai stata coinvolta in questo modo di lavorare. Mi sento come se fossi sempre stata parte di questo grande spettacolo, ma è la prima volta che partecipo ad un episodio che mi definisce veramente. E sono stata buttata dentro la parte più profonda, così ...

Tu provi e ti alleni ma nulla ti può preparare per questo. Notte dopo notte e ancora e ancora e semplicemente non si ferma mai la macchina. E non puoi ammalarti, devi stare attento a te stesso perché nessuno può sostituirti ... Ma il senso del successo dopo un giorno sul set è diverso da qualsiasi altra cosa. Sai dentro di te che ognuno nondi quei giorni davvero difficili farà parte di qualcosa di così iconico e che il risultato sarà fantastico”.