Prima di lui, aveva fatto clamore in tv la 'libera interpretazione' della Costituzione da parte della showgirl Lorella Cuccarini: ospite ad Otto e mezzo, aveva sostenuto che in Italia non si vota da dieci anni. Ipotesi impossibile: il dettato costituzionale prevede che una legislatura, qualora venga completata, duri cinque anni.
Da due giorni a questa parte, la parola più 'trending topic' di tutte è Giletti. Sui social impazzano sfottò per una frase pronunciata dal giornalista, conduttore di Non è l'Arena, nella puntata di domenica scorsa, e bollata come gaffe.
Giletti, intervistando la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, aveva detto che "non eleggiamo un presidente del Consiglio da una vita".
'Scivolone' a Non è l'Arena e sberleffi social
Domenica sera, nella puntata in diretta di Non è l'Arena, celebrata da Giletti come la settantesima dal suo passaggio dalla Rai alla Sette, il noto giornalista ha intervistato per una buona mezz'ora Giorgia Meloni affrontando numerosi argomenti. Dalle donne in Politica, alla situazione dei curdi in Turchia. Finché si è arrivati a parlare dei dieci anni del Movimento Cinque Stelle, e Giletti ha detto che dal 'vaffaday' di Grillo, di strada il movimento ne ha fatta fino a diventare forza di governo.
Meloni ha commentato dicendo di aver rispetto della democrazia e di quello che scelgono gli italiani.
A questo punto, è intervenuto Giletti con la frase incriminata: "Non abbiamo più scelto un presidente del Consiglio da una vita. Per ricordarlo a tutti: sono anni che noi non eleggiamo, caso unico, incredibile nel sistema". A sua volta, Giorgia Meloni, parlamentare ormai di lungo corso, non ha corretto il conduttore: la nostra democrazia parlamentare non prevede l'elezione diretta del presidente del Consiglio, ma la nomina da parte del presidente della Repubblica in base alle maggioranze parlamentari.
Meloni, al contrario, ha rinforzato questa tesi dicendo "ormai non votiamo più e fanno prima, detto questo, la democrazia funziona così".
Sui social, si è scatenato il finimondo. L'hastag Giletti è diventato 'trend topic' e il giornalista è stato investito da un'ondata di sarcasmo da parte di utenti Twitter. C'è chi ha commentato che "In Italia non si elegge il presidente del Consiglio da tanti anni, almeno da quanti Giletti non è più un giornalista".
Lo scrittore Paolo Roversi, ha twittato che deve essere obbligatorio lo studio dell'educazione civica da parte di chi parli in tv. Un altro utente, ha riferito invece Giletti sa bene che non si elegge il capo del governo, e il suo peccato consiste nel populismo: "Approfittare dell’ignoranza altrui. Niente di più". C'è anche chi ha ironizzato sul fatto che Giletti abbia seguito in materia di gaffe politiche e costituzionali, quella fatta dalla sovranista Lorella Cuccarini con un 'cinguettio' affilato: "Giletti è una Cuccarini che non ce l'ha fatta".
Replica di Giletti, 'Mi piacciono i maestrini'
"Non c'è stata nessuna gaffe": non si è fatta attendere la risposta stizzita del diretto interessato che all'agenzia di stampa Adnkronos ha precisato di essersi laureato in Giurisprudenza con il massimo dei voti, 110 e lode, e di conoscere molto bene Costituzione e diritto costituzionale.
Il giornalista torinese ha anche precisato che con la sua frase voleva riferirsi al fatto che capo del governo, da molti anni, non diventa mai chi sia stato presentato come candidato premier durante una campagna elettorale. E ha fatto riferimento alla recente storia politica italiana, indicando come ultimo presidente del Consiglio presentato come candidato premier di una coalizione già durante la campagna elettorale, Silvio Berlusconi. Così non è stato con i successori Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, e infine Giuseppe Conte. Frasi esplicative del suo pensiero che però non ha pronunciato durante la diretta domenicale, creando almeno un equivoco e mobilitando anche il direttore del tg della 7, Enrico Mentana, pronto a impartirli lezioni di diritto costituzionale.
A Fanpage che lo ha intervistato per dipanare la matassa dopo la frase dello 'scandalo', ha detto ironicamente che gli piacciono i maestrini che seduti su una comoda poltrona guardano il programma e si attardano su queste cose. "Se vogliamo fermarci al diritto costituzionale, è ovvio che c'è un'imprecisione, quando mai gli italiani scelgono il premier? Ma scelgono i rappresentanti che dovrebbero esprimere il premier". E invece, il conduttore voleva evidenziare che il premier viene sempre espresso attraverso giochi di palazzo. Giletti non si sente populista e non mira affatto all'elezione diretta del premier. Ritiene che il senso delle sue parole fosse chiarissimo e inequivocabile e che evidentemente tra i commentatori c'è chi si aggrappa con le unghie ai vetri pur di polemizzare. "Facciano pure", è la sua conclusione.