Le più recenti promozioni Trenitalia fanno gola ai viaggiatori: biglietti a prezzi scontati e vantaggiosi per viaggiare in tutta la penisola. Ma sembra che l’azienda abbia reso queste offerte inaccessibili ai clienti mediante un subdolo espediente. L’accusa, grave, arriva da Federconsumatori, che lamenta il malfunzionamento del sito che, di fatto, rimanda i cittadini alla versione online - e ai prezzi - di sei mesi fa.

“Da una settimana – si legge in una nota dell’associazione - i cittadini che volessero acquistare un biglietto scontato online di Trenitalia, dopo aver fatto tutte le scelte (destinazione, orario, tariffa) ed aver effettuato il login, scoprono all’ultimo passaggio prima di pagare, di dovere inserire la propria mail ed il numero cellulare.

Dopo aver disciplinatamente esaudito la richiesta, il server di Trenitalia, implacabile, continua a richiedere l’indirizzo email già inserito, impedendo, di fatto, l’acquisto del biglietto”.

Secondo Federconsumatori, se ci si rivolge all’assistenza si scoprirà che le segnalazioni via mail vengono sistematicamente ignorate, chiamando invece il call-center si viene invitati ad utilizzare il vecchio sito, a cui si può accedere da Home FS. E qui si scopre l’arcano: su questo sito le tariffe sono quelle vecchie (es.: Roma-Milano prima classe 116,00 euro, seconda classe 86,00 euro); lo stesso viaggio, sul sito trappola va da 39 euro a 200. Il problema si ripropone anche con le macchinette fast, ovvero le biglietterie automatiche che si trovano presso le stazioni, che girano anch’esse sul vecchio sito.

Insomma, grazie ad un “incidente tecnico”, Trenitalia può continuare a propagandare tariffe competitive mentre, nella realtà, continua ad applicare quelle vecchie di sei mesi. “Siamo certi – affermano i vertici di Federconsumatori - che l’A.D. dirà che è un banale incidente informatico! Peccato che gli informatici di Trenitalia, in una settimana, non sono venuti a capo di nulla, mentre anche uno studente d’informatica al primo anno l’avrebbe risolto nel giro di qualche minuto: è evidente che la scelta è quella di ripristinare le vecchie tariffe”.