L'Eurovision Song Contest 2016 ha visto la vittoria della giovane cantante ucraina Susana Alimivna Dzamaladinova, meglio nota come "Jamala", classe 1983. Al sedicesimo posto si è classificata l'italiana Francesca Michielin che, come sostiene il "Giornale" ha partecipato al posto degli "Stadio", vincitori del Festival di Sanremo. La vittoria di "Jamala" non ha mancato di suscitare polemiche politiche, tanto che il governo russo ha chiesto l'annullamento della vittoria della 33enne ucraina in quanto considera la canzone vincitrice,"1944", come contenente tematiche "anti-russe".
La canzone sul genocidio dei tatari di Crimea
La ragione per cui il governo russo ha chiesto l'annullamento della vittoria della giovane cantante ucraina è per via delle tematiche storiche affrontate in "1944", tematiche che la Russia teme e/o sostiene possano venire strumentalizzate per questioni di "propaganda anti-russa". Più specificatamente, la canzone di "Jamala" parla della deportazione che l'URSS di Stalin fece contro la minoranza dei Tatari di Crimea, una vera strage che fu giustificata con l'accusa, rivolta ai tatari, di "collaborazionismo" con la Germania nazionalsocialista. Questo tentato genocidio, così come la tragedia dell'Holodomor (con il quale Stalin tentò lo sterminio semplicemente affamando la popolazione ucraina) sono state volutamente dimenticate e "nascoste" in quanto l'URSS è stata pur sempre il maggior alleato delle potenze occidentali durante la Seconda Guerra Mondiale nonché in buona parte l'artefice della vittoria contro il Terzo Reich e l'ideologia nazionalsocialista.
Quei crimini 'alleati' dimenticati in quanto 'scomodi'
L'Holodomor e il genocidio dei tatari in Crimea non sono gli unici crimini di cui l'URSS e gli alleati si son macchiati durante la Seconda Guerra Mondiale. A tal riguardo, basti pensare alle migliaia(se non milioni) di donne tedesche barbaramente stuprate e/o uccise dalle truppe sovietiche e (in minor parte) anche angloamericane nel 1945, nonché ai tremendi bombardamenti che sconvolsero città come Dresda, Hiroshima, Nagasaki e così via.
Il fatto è che, al di là delle versioni propagandistiche diffuse dai "vincitori" e dai "vinti", la guerra è sempre un'immane carneficina e vale la pena denunciare tutti i crimini commessi da qualunque parte per costruire un mondo dove regni la pace e la libertà.