Le politiche migratorie italiane ed europee si sono “affacciate” il 24 novembre in una cornice inedita: quella dell’ultimo Congresso nazionale della Società Oftalmologica Italiana, che – inaugurato il giorno prima –[1] prosegue a Roma sino a sabato 26 novembre 2016. Quattro giorni con tanti stand, sessioni e corsi, dove si sono dati appuntamento migliaia di oculisti italiani e altri addetti ai lavori, registrando un elevato numero di presenze. Un modo per fare periodicamente il punto sulle principali novità diagnostiche e terapeutiche.

Per vederci meglio sulla Salute dei migranti, sulla gestione degli sbarchi e sulla nostra Costituzione, giovedì 24 novembre sono intervenuti il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e il giudice costituzionale Giuliano Amato.

Alfano e Amato: gestire l'accoglienza

Il titolare del Dicastero dell’Interno Alfano ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla forze di soccorso italiane a fronte degli sbarchi, l’importanza dell’accoglienza, degli accordi con i Paesi da cui i migranti partono (ad esempio dai Paesi africani) e persino la necessità dei rimpatri. Naturalmente ha evidenziato i limiti della politiche europee: l'Italia non viene adeguatamente sostenuta da altri Paesi Ue nel fronteggiare un'ondata migratoria epocale con diverse cause (guerre, persecuzioni, carestie e altri seri problemi socio-economici).

Dal canto suo il giudice della Corte Costituzionale Amato ha tenuto una vera e propria lezione magistrale: analizzando in modo puntuale e acuto l’art.32 della Costituzione italiana, per cui il diritto alla salute è considerato “fondamentale”.

Ha inoltre ricordato come le cure non siano solo un fatto individuale ma riguardino anche “l’intera collettività”. Con la nascita del Sistema sanitario nazionale nel 1978 si perveniva finalmente all’assistenza sanitaria eguale per tutti.

Oggi l’universalizzazione dei diritti è messa alla prova: gli esseri umani vanno però assistiti indipendentemente dal loro essere cittadini di questo o di quel Paese.

Il nostro Paese ancora eccelle nel settore sanitario: “L’Italia è scesa nella classifica del Pil – ha proseguito l’ex Presidente del Consiglio – mentre nella qualità dell’assistenza è ancora sul podio”.

Piovella: troppe persone non accedono alle cure

Intervenendo di fronte a una platea composta principalmente da oculisti, il Presidente della SOI, Matteo Piovella, ha criticato la scelta di prendere di mira i quattro ospedali oftalmici esistenti in Italia.

Inoltre ha parlato di maculopatia come vera e propria malattia sociale, che colpisce una persona su tre dopo i 72-73 anni.

“Oggi – ha denunciato Piovella al 96° Congresso SOI – circa 100 mila persone non riescono ad accedere alle cure contro le maculopatie”. Eppure, “circa 7000 oculisti ogni anno salvano la vista a oltre un milione di persone”. Attualmente il “problema è dare assistenza” non solo per le malattie più note, ma anche per quelle da noi sconosciute (ad esempio patologie oculari tropicali dimenticate come il tracoma o l’oncocercosi).

I problemi possono essere i più vari: dalla retinopatia diabetica al glaucoma, passando per la cataratta e la degenerazione maculare legata all’età. I danni di molte malattie oculari possono essere prevenuti mediante controlli oculistici gratuiti. In ogni caso, stili di vita sani sono naturalmente importanti per mantenere in buona salute tutto l’organismo.

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[1] presso l’Hotel Cavalieri Hilton di via Cadlolo, Roma