Opzione donna, riforma delle pensioni, ecco le ultime notizie di oggi, 3 dicembre 2014: l'Inps potrebbe andare incontro alle richieste delle donne di andare in pensione prima, ma ci sarà bisogno ancora di conferme da parte del Ministero del Lavoro per poter affermare che anche nel 2015 vigerà la possibilità di poter effettuare le domande con l'opzione contributivo.

Riforma pensioni, opzione donna: requisiti, anni di contributi e scadenza

Il che significa che, tra le ultime novità, ci sarebbe la possibilità anche per il prossimo anno per le donne di andare in pensione anticipatamente a 57 anni e tre mesi di età e 35 anni di contributi, accettando però la pensione calcolata con il sistema contributivo.

In base ad una circolare dell'Inps datata 2012, attualmente le donne che rispettano questi requisiti non possono usufruire del regime sperimentale che termina nel 2015, in quanto questa scadenza non va riferita al momento in cui si maturano i suddetti requisiti, ma al momento in cui si può accedere effettivamente alla pensione, ovvero quando si apre la "finestra" dopo un anno di attesa, in base al vecchio meccanismo. Pertanto, avrebbero potuto chiedere l'opzione donna le lavoratrici del settore privato che hanno maturato i requisiti entro lo scorso novembre, con l'eccezione delle dipendenti pubbliche ex Inpdap per le quali il termine è fissato a questo dicembre.

L'Inps accetta le domande opzione donna per richiesta pensioni anche dopo il 31 dicembre 2015

Se, da una parte, l'Inps con il messaggio n.

009231 ha ricordato che il termine 2015 va riferito proprio al momento in cui si ha effettivamente accesso alla pensione e non al momento della maturazione dei requisiti, dall'altra, con il messaggio n. 009304 lo stesso Istituto previdenziale ha dato istruzione alle proprie sedi di accettare e di non cestinare eventuali domande delle lavoratrici la cui "finestra" si aprirebbe dopo il 31 dicembre 2015.

Infatti, secondo l'Inps, sulla questione dovrà esprimersi il Ministero del Lavoro al quale toccherà decidere se prolungare di un altro anno (o anche oltre) la sperimentazione dell'opzione donna. A sua volta il Ministero del Lavoro dovrà attendere i conteggi della Ragioneria generale dello Stato per la quale, l'opzione donna, nell'immediato, produrrebbe un'impennata di Pensioni appetibili soprattutto per il fatto che molte donne, pur di non rimanere incastrate nella riforma Fornero, accetterebbero la riduzione prevista dal sistema contributivo.