Arrivano importanti novità in tema di riforma delle Pensioni per le lavoratrici italiane: secondo quanto riportato da autorevoli fonti di stampa, Corriere della Sera in prima linea, l'Inps sarebbe in procinto di diramare una nuova circolare per prorogare i termini della cosiddetta Opzione donna, che permette di accedere alla pensione anticipata con 35 anni di contributi e 57 anni di età, accettando che l'assegno previdenziale sia calcolato interamente con il metodo contributivo. Secondo la stampa nazionale, la circolare in questione dovrebbe essere firmata in queste ore.

Si riapre, quindi, a "sorpresa", quella possibilità di pensionamento anticipato istituita dieci anni fa, nel 2004, dalla Legge Maroni. Ricordiamo che lo scorso 24 novembre la Commissione Bilancio della Camera aveva infatti clamorosamente bocciato l'emendamento presentato da Sel che proponeva la proroga dei termini di maturazione dei requisiti per fruire di questa possibilità, riservata al sesso femminile, a tutto il 2015. Dopo questo eclatante "no", le speranze delle lavoratrici erano ridotte al lumicino. Ma ora, l'autorevole indiscrezione cambia completamente le carte in tavola. Ovviamente, nonostante l'oggettiva attendibilità delle fonti, si attende il testo della circolare Inps per poterne sapere di più.

E' un periodo di grandi novità, quello attuale, in tema di riforma delle pensionipensione anticipata: negli scorsi giorni un importante ed atteso emendamento alla legge di stabilità proposto da Marialuisa Gnecchi del PD ed approvato alla Camera ha cancellato le penalizzazioni per chi decide di ritirarsi dall'attività lavorativa prima dei 62 anni, avendo raggiunto il requisito dei contributi (42 anni e mezzo o 41 anni e mezzo, a seconda che si tratti di uomini o donne).

Non ci sarà taglio dell'assegno per chi otterrà i contributi entro il 31 dicembre 2017.

E la probabile proroga dei termini per l'opzione riservata alle donne, per la pensione anticipata a 57 anni col contributivo, è stata accolta con favore dagli italiani. Un report della Giornata nazionale della previdenza evidenzia come l'Opzione Donna sia stata scelta da oltre 17mila lavoratrici dal 2009 al 2014, con un picco di richieste dopo l'inasprimento dei requisiti per la pensione operato dalla riforma Fornero del 2011.

Il Comitato Opzione Donna nelle scorse settimane aveva avviato una class action contro l'Inps per chiedere appunto la proroga della possibilità. Rimaniamo in attesa del sì ufficiale da parte dell'istituto di previdenza. Se volete rimanere aggiornati sulle questioni inerenti la riforma delle pensioni e l'opzione contributivo, vi invitiamo a cliccare sul tasto "segui" sotto il titolo dell'articolo.