Un articolo di Repubblica.it di ieri riportava una notizia clamorosa sul DDL Scuola 2015: sembrava che Renzi avesse preso in considerazione la possibilità di stralciare il piano di assunzioni previsto nel disegno di legge e avviarlo tramite decreto legge, così da velocizzare i tempi. L'onorevole Malpezzi ha poi smentito la notizia, dichiarando che il piano di assunzioni è parte integrante del disegno di legge e non può essere stralciato. A creare scompiglio, però, è stata una sua frase interpretata come un vero e proprio ricatto: 'Il piano delle assunzioni...va di pari passo con l'attuazione di quello dell'autonomia, senza la quale il piano si limiterebbe alla copertura del turn over.

Per intenderci, 40mila assunzioni in meno'. In altre parole, senza il piano di assunzioni nel Ddl, non ci saranno le 100mila assunzioni promesse.

Il Governo e il ricatto al Parlamento sul DDL scuola 2015

L'onorevole Malpezzi non ha accennato minimamente al problema delle tempistiche, anche se le notizie che si lavorerà al disegno di legge anche la domenica rende tutto meno rassicurante. Anief, nel frattempo, non ha tardato a dire la sua. Ha ricordato che l'autorizzazione alle 150.000 assunzioni era già contenuta nella Legge di Stabilità per cui adesso serve a poco tentare l'inibizione del dibattito parlamentare con affermazioni come queste, che costituiscono una sorta di ricatto.

Perché la scuola, ricorda Marcello Pacifico, appartiene a sessanta milioni di italiani e non alla maggioranza in Parlamento. Dire che ci saranno centomila assunzioni solo se il disegno di legge verrà approvato, altrimenti se ne faranno solo sessantamila, non è fare i prepotenti? Viene ricordato dal sindacato che a questo DDL scuola sono stati presentati oltre duemila emendamenti (di cui 90 sono dell'Anief).

Non è questa una dimostrazione chiara che il testo andrebbe ritirato e riscritto? Eppure gli esponenti del PD continuano a dichiarare che tutto procede e si continua con l'esame in vista dell'approvazione. I docenti, mentre guardano questo teatrino assurdo e tutto italiano, continuano a programmare lo sciopero storico del 5 maggio. Come finirà questa 'guerra scolastica'?

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