Pollice verso dei docenti della Scuola pubblica italiana verso il bonus premiale istituito dalla legge 107. I risultati che sono emersi da un sondaggio condotto da Cisl Scuola sono, infatti, tutt'altro che incoraggianti. Il 56,6 per cento degli insegnanti ha dimostrato tutta la propria perplessità in merito ai criteri attraverso i quali verrà assegnato il bonus; il 21,1 per cento ha espresso un netto dissenso, mentre solo l'11,2 per cento ha mostrato il proprio consenso. L'11,1 per cento dei docenti (su un campione di 1.500 scuole) si è dimostrato, infine, indifferente al bonus.

In pratica, in tre scuole su quattro gli insegnanti sono contrari o quanto meno perplessi di fronte alla procedura di assegnazione dei circa 23mila euro di fondi (in media) che il Miur ha erogato ad ogni singolo istituto.

Ultime news scuola, giovedì 16 giugno: 3 docenti su 4 perplessi o contrari al bonus premiale

Dal sondaggio è emerso un altro dato rilevante che riguarda la definizione dei criteri di giudizio da parte dei vari Comitati di Valutazione: ebbene, nel 72,8 per cento dei casi i criteri sono stati decisi con voto unanime con il solo 3,1 per cento dei casi in cui si è riscontrato un voto totalmente contrario da parte dell'intera 'componente docenti'. In nove scuole su dieci, il Comitato di Valutazione ha già definito i criteri con il 54,3 per cento dei docenti che hanno espresso voto contrario contro il 42,7 per cento che, invece, hanno votato a favore.

Percentuale irrisoria, invece, quella relativa all'approvazione dei criteri di valutazione che ha fatto registrare il voto contrario del dirigente scolastico, solo il 3,4 per cento, ovvero solo in nove scuole.

Cisl Scuola: 'Molto bassa la percentuale dei docenti consenzienti'

Secondo Cisl Scuola, i risultati di questo sondaggio lasciano intendere come i docenti non intendano subire passivamente la novità relativa all'introduzione del bonus premiale e come il loro giudizio in merito non sia, comunque, positivo.

Del resto, basta leggere le animate discussioni dei vari gruppi social per comprendere il netto disappunto degli insegnanti nei confronti dei criteri di assegnazione dei bonus, criteri che rischiano di essere inevitabilmente condizionati da 'simpatie' e 'favoritismi'.