Si conclude il passaggio definitivo al Senato in merito alla Manovra 2017, una votazione che ha di fatto dato l'ok alle misure di flessibilità previdenziale e di welfare destinate ai lavoratori e pensionati in età avanzata, per come sono state avanzate e corrette presso la Camera dei Deputati. La crisi di Governo ha infatti cristallizzato la situazione, andando a confermare misure come l'8va salvaguardia per i lavoratori esodati, l'estensione della pensione anticipata tramite opzione donna, l'APE e le altre misure di sostegno per precoci, lavori usuranti e quattordicesima.

Con l'approvazione lampo sono però saltati alcuni nuovi possibili correttivi richiesti dagli stessi lavoratori, ad esempio una più ampia estensione della salvaguardia degli esodati o la possibilità di cumulo con la gestione separata per l'opzione donna. Vediamo insieme quali sono le informazioni chiave da conoscere nel nostro nuovo articolo di approfondimento sull'ultima legge di bilancio.

Riforma pensioni, via libera alle salvaguardie per esodati e opzione donna

Partiamo dalle c.d. salvaguardie: la Manovra 2017 ha confermato le tutele previste nell'ultimo aggiornamento dell'8va salvaguardia parlamentare, che si estende quindi ad ulteriori 30700 pensionandi. I lavoratori inclusi potranno quindi utilizzare le regole di pensionamento precedenti alla Legge Fornero.

Passa anche l'estensione per le lavoratrici che desiderano ottenere il pensionamento anticipato tramite l'opzione donna e che appartengono all'ultimo trimestre del 1958: potranno così avere accesso all'Inps purché abbiamo maturato i 57 anni di età (58 se autonome) assieme ai 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre del 2015.

Uscite anticipate: via libera alla nuova Ape social, volontaria e aziendale

Per gli altri lavoratori la flessibilità previdenziale si tradurrà nel nuovo meccanismo dell'anticipo pensionistico (APE). Si tratta di un'opzione di prepensionamento a partire dai 63 anni di età, per mezzo di un prestito pensionistico erogato dall'Inps e supportato dal sistema bancario e assicurativo.

I lavoratori che rientrano in specifici profili di tutela (come disoccupati, invalidi e addetti ai lavori usuranti) potranno fruire di garanzie pubbliche utili a neutralizzare eventuali penalizzazioni. Lo faranno tramite l'Ape sociale, che però richiederà dai 30 ai 36 anni di versamenti e garantendo i propri vantaggi fino ad un assegno di 1500 euro al mese. Per gli altri sarà comunque possibile utilizzare l'Ape su base volontaria avendo raggiunto i 20 anni di versamenti, ma accollandosi interamente i costi dell'anticipo pensionistico. Tra le novità ricordiamo poi RITA, la rendita integrativa del secondo pilastro previdenziale che potrà essere richiesta sulla base degli stessi criteri dell'APE e che garantirà un'imposizione agevolata sull'erogazione della rendita complementare.

Infine, non sono mancati gli interventi in favore delle Pensioni basse, con l'incremento della quattordicesima e l'estensione della no-tax area.

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