Il parametro dell'aspettativa di vita (spesso abbreviato come AdV) è al centro del dibattito pubblico sulla previdenza per l'inevitabile effetto di allontanamento dell'età di quiescenza che produce ad ogni suo aggiornamento. La misura è sorta per mettere in sicurezza il bilancio pubblico, ma il progressivo allontanamento dell'età di quiescenza ha prodotto non poche complicazioni per molti lavoratori che vivono situazioni di disagio in età avanzata. Nella pratica, il DL n. 79 risalente al 2010 (poi convertito nella legge n. 122 dello stesso anno) ha previsto una serie di progressivi aggiustamenti al rialzo, confermati anche dalle Manovre successive.
Riforma pensioni e AdV: gli effetti per i prossimi anni
Qualora non dovessero intervenire modifiche normative, il parametro dell'aspettativa di vita è destinato a continuare a produrre i propri effetti su base biennale, nel breve termine con almeno altri quattro adeguamenti programmati per il prossimo futuro, oltre a quelli già avvenuti in precedenza. Gli anni interessati sono il 2019, il 2021, il 2023 ed il 2025. Risulteranno esclusi i soggetti che hanno svolto lavori usuranti. Per il prossimo futuro i lavoratori chiedono di avviare una possibile sterilizzazione. Al momento la questione è tra i temi caldi del dibattito parlamentare sulle Pensioni, ma è oggetto di discussione anche nella FASE 2 del confronto in essere tra Governo e Sindacati.