In piazza uniti per lo stesso scopo salvare il clima della Terra, una madre che regala sempre nuovi frutti e non smette di amare l'uomo nonostante questo l'abbia brutalizzata col cemento, tagliando foreste, inquinando e distruggendola giorno dopo giorno. Martedì si riuniranno per un summit Onu 125 capi di Stato e di governo, per realizzare misure che contrastino l'inquinamento a difesa dell'atmosfera una campagna che terminerà a novembre 2015 a Parigi. In seguito all'avvenimento è nata una mobilitazione spontanea, con più di 3 mila manifestazioni previste in 150 Paesi.

Alla mobilitazione hanno aderito associazioni ambientaliste, sindacati e gruppi religiosi. Dalla Tanzania, dove i Maasai saranno tutti uniti a manifestare contro la desertificazione delle terre nel Serengeti, poi ancora tra Vancouver e Seattle con una catena umana, per continuare a New York con l'evento centrale. Anche l'Italia ha le sue tappe in molte città, a Roma le manifestazioni sono partire da Power Shift Italia, Italian Climate Network, Legambiente, KyotoClub in collaborazione con Avaaz Italia e con l'adesione di Wwf e Oxfam, una era oggi alle 15 al Colosseo e anche in serata sono previste altre iniziative.

Le manifestazioni da una parte sono contro tutto ciò che inquina dall'altra vorrebbero accelerare il passaggio all'efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e al recupero dei materiali utilizzati, idee una più geniale dell'altra che tra l'altro dove sono decollate e funzionano hanno pure creato tanti posti di lavoro. Secondo un rapporto di Oxfam risalente al 2009 i paesi del mondo pagano per i disastri legati ai cambiamenti climatici quasi 500 miliardi di dollari con un aumento cumulativo triplicato rispetto agli anni Settanta, più di 650 milioni di persone sono state colpite dai disastri legati al clima e 112 mila hanno perso la vita in seguito a tali sciagure. Per partecipare all'incontro il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti si è recato a New York in occasione del Summit sul Clima che tra il 20 e il 24 settembre prevede una serie di riunioni, dovrebbe esser presente anche il premier RenziPeople's Climate March, così denominata la più grande mobilitazione globale per il clima della storia è prevista per oggi 21 settembre,  mentre martedì si riuniranno per il vertice d'emergenza Onu sui cambiamenti climatici  i governi della terra.

Per oggi si prevedono oltre un milione di adesioni, a gran voce urlano quanto gli studi degli scienziati mostrano e cioè fenomeni sempre più preoccupanti, per la crescente concentrazione di CO2 nell'atmosfera (sopra le 400 ppm) e la crescente acidificazione degli oceani per non parlare dei rifiuti oli e quant'altro che si arena lungo le rive di fiumi, laghi e mari.

Lo scopo delle manifestazioni di New York chiedere di trasformare la terra in "un pianeta a emissioni zero" ed arrivare al 100% di energie pulite entro il 2050, una data già molto lontana, è necessario per tal fine un impegno per il taglio delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra con un'accelerazione della trasformazione del sistema di produzione energetico con l'abbandono dei combustibili fossili a favore di fonti energetiche pulite. Una trasformazione che presenta solo vantaggi nuovi posti di lavoro e occasioni di sviluppo nelle fonti puliti.