I governi di Stati Uniti e Spagna tornano a parlare di un incidente avvenuto quasi mezzo secolo fa, precisamente il 17 gennaio 1966. Due bombardieri statunitensi, dotati di armi nucleari,si scontrarono nei cieli del sud della Spagna durante una operazione di rifornimento in volo. Nell'impatto, quattro bombe atomiche si sganciarono, ma nessuna esplose perché disattivate. Qualche tempo dopo l'incidente, due degli ordigni furono recuperati quasi intatti, ma gli altri due si ruppero durante la caduta e si incendiarono, provocando una nube radioattiva che contaminò una vasta area.

Anche se gli Stati Uniti bonificarono la zona interessata dalla contaminazione da plutonio, ciò non fu sufficiente.

Meglio tardi che mai

Dopo quasi 50 anni, gli Stati Uniti si sono impegnati a ripulire dalle scorie la zona intorno la città di Almerìa, firmando un memorandum come preludio agli accordi e agli accorgimenti tecnici che dovranno essere presi. Il documento sottoscritto da ambedue le parti giunge dopo dieci anni di negoziazioni. Non sono stati divulgati i costi ed i tempi dell'operazione, ma Greenpeaceha affermato che dovrebbe esserci un risarcimento agli abitanti del posto, oltretutto essendo la zona interessata meta turistica prima dell'incidente.

Un poco di storia

Nell'incidente morirono sette degli undici membri dei due bombardieri, ma la storia rivela che le conseguenze furono minimizzate dall'allora dittatore di Spagna, il generale Francisco Franco.

Nei giorni successivi, l'esercito statunitense costruì una base temporanea costituita da cinquemila soldati, con l'intento di bonificare l'area di Palomares dalle scorie radioattive. Ne furono recuperate diverse tonnellate, ma alla fine degli anni novanta, un ente di ricerca spagnolo concluse che vi erano ancora diverse migliaia di metri cubi di terreno contaminati da plutonio, affermando però che il quantitativo non era tale da rappresentare un pericolo per gli esseri umani. Dopo molti anni, forse è stata trovata la soluzione definitiva a questo disastro ambientale.