“Contrasteremo la linea dei soli no”. All’indomani della sconfitta alle amministrative di Torino, Piero Fassino parla già da consigliere dell’opposizione. E tra i tanti no a cui l’ex sindaco si opporrà ce n’è uno in particolare, iconico e tenace come la storia che lo accompagna: No Tav. Sì perché il nuovo primo cittadino del capoluogo piemontese Chiara Appendinola pensa in maniera diametralmente opposta al sindaco uscente, che già la incalza su questo tema scottante: “La Appendino – dice Fassino – dovrà spiegare ai No Tavche l’opera non si può fermare”.
Intanto, non si fermano gli arresti: un’operazione della Digos ha portato all’emissione di oltre venti misure cautelari. E la protesta riparte, con nuove iniziative al vaglio degli attivisti che si appongono ormai da oltre dieci anni alla realizzazione della linea ad alta velocità che collegherà Torino e Lione, anche mediante la costruzione di una galleria in Valsusa, epicentro della battaglia dei No Tav.
L’operazione ha coinvolto23 No Tav, tra giovani e meno giovani, abitanti in Valsusa, a Torino o in altre città italiane: tre (secondo quanto afferma il sito notav.info) sono stati arrestati e condotti in cella; per nove persone, invece, è scattata la detenzione ai domiciliari, mentre tutti gli altri sono stati sottoposti agli obblighi di firma.
I fatti contestati risalgono al 28 giugno 2015, data in cui si svolse un corteo in cui i manifestanti attaccarono il cantiere della Torino – Lione, agganciando delle funi alle recinzioni, nel tentativo di abbatterle. Tra i tre No Tav arrestati c’è una persona ultrasessantenne che avrebbe rifiutato gli arresti domiciliari. Singolare e coraggiosa, invece, la posizione espressa da una donna di età superiore ai 60 anni: si chiamaNicoletta Dosio, la quale in un video lanciato su notav.infoha affermato: “Noi non abbiamo paura e non ci inginocchiamo davanti a nessuno, e quindi io a firmare non ci vado e nemmeno starò chiusa in casa ad aspettare che vengano a controllare se ci sono o non ci sono.
Siamo nati liberi e liberi rimaniamo! Liberi ed uguali!”.
Sul loro sito i No Tav, a proposito della nuova ondata di arresti, parlando di “tempismo quanto mai sospetto", riferendosi al fatto che la nuova ondata di arresti sia avvenuta all'indomani del ballottaggio che ha sancito l'esito delle elezioni amministrative nel capoluogo piemontese, portando al governo della città una donna contraria alla realizzazione dell'opera, tanto da mettere in agenda la possibile uscita di Torino dall'Osservatorio sulla Tav.Il nuovo sindaco di Torino, la cui elezione anche i No Tav hanno festeggiato, ha invece parlato di “clima di tensione dovuto alla mancanza di risposte politiche che noi speriamo di potere colmare, riportando al centro del dibattito le legittime ragioni del no all'opera”.
Altra notizia che mina la resistenza del movimento degli oppositori della Torino - Lione è relativa alla condanna in primo grado a 2 anni e 7 mesi di tre attivisti che parteciparono a un blocco stradale di protesta per le pesanti condanne del maxi processo No Tav. Tutto il movimento si è riunito in assemblea a Bussoleno per decidere quali azioni intraprendere al fine di rilanciare la propria lotta in difesa della Valsusa.